Risultati dello studio ERAS
Impianto
Gestore dell’impianto: AMAgest S.r.l.
Sede legale: Via Calderon della Barca 87 - 00142 Roma (RM)
Stabilimento: via Rocca Cencia n. 301 – 00132 Roma (RM).
Gestore dell’impianto: AMAgest S.r.l.
Sede legale: Via Calderon della Barca 87 - 00142 Roma (RM)
Stabilimento: via Rocca Cencia n. 301 – 00132 Roma (RM).
L’impianto di Trattamento Meccanico Biologico è localizzato nel comune di Roma in via di Rocca Cencia n.301, è di proprietà della società AMA SpA ed è attivo dal 2006.
L’area di studio è costituita dal territorio dei Comuni di Roma e Monte Compatri.
La popolazione residente nel 2008 è pari a 2.731.476 abitanti.
(fonte: ISTAT “Stima del carico inquinante delle acque reflue urbane anno 2005-2008)
Il territorio presenta un basso grado di antropizzazione con una prevalenza di aree destinate ad uso agricolo e di aree naturali.
(fonte: Carta Uso del Suolo Regione Lazio, 2003)
Le attività economiche presenti coinvolgono complessivamente 843.748 addetti.
(fonte: ISTAT, Censimento industria e servizi 2001 - Classificazione delle attività economiche Ateco 2007)
Le principali infrastrutture di trasporto sono rappresentate dalla Strada dei Parchi (A24), dall’Autostrada del Sole (A1), dalla via Casilina (SS6), dalla Circonvallazione Orientale e dalla linea ferroviaria Roma – Napoli.
Considerando i corpi idrici di riferimento definiti dalla Regione Lazio ai fini della tutela delle acque, nell’area sono presenti:
(fonte: Regione Lazio)
Sono presenti aree naturali sottoposte a vincoli di tutela.
(fonte: Regione Lazio)
(fonte: Regione Lazio)
La Regione Lazio dispone di una rete di monitoraggio della qualità delle acque superficiali (fiumi, laghi e marino-costiere) e sotterranee (acque di falda) su cui si articola il programma annuale di monitoraggio realizzato da ARPA Lazio. Tale programma consente di valutare lo stato e l’evoluzione della qualità delle acque e costituisce un supporto alla pianificazione di interventi di mitigazione e risanamento.
In questo senso un quadro complessivo può essere delineato sulla base dei risultati di tutta la rete di monitoraggio nei diversi anni. Per una lettura correlata allo specifico territorio si riporta lo stato di qualità delle acque delle stazioni di misura presenti nell’area.
All’interno dell’area, oggetto dello studio, sono presenti 8 stazioni di monitoraggio delle acque dei fiumi.
Il monitoraggio è finalizzato alla definizione, dal punto di vista chimico, del grado di compromissione degli acquiferi per cause naturali e antropiche e alla verifica della presenza di sostanze chimiche “pericolose”.
L’elaborazione dei risultati analitici consente di classificare le acque secondo le seguenti diverse categorie corrispondenti a una qualità decrescente.
Fiumi (stato ecologico)
Presentazione cromatica delle acque con presenza di sostanze pericolose
La presenza di sostanze pericolose in concentrazioni superiori ai valori limite fissati nella Tabella 2 dell’Allegato 5, parte quarta, del D. Lgs. 152/06 viene rappresentata cromaticamente con le seguenti modalità.
Per ogni stazione di monitoraggio, nella tabella successiva, sono riportati gli indici di qualità ambientale secondo la definizione generale prevista per le acque superficiali e sotterranee.
(fonte: Regione Lazio e ARPA Lazio)
(fonte Regione Lazio e ARPA Lazio)
Con riferimento al periodo 2006 - 2010, si osserva:
per il fiume Arrone uno stato della qualità delle acque prevalentemente “sufficiente” con presenza di sostanze pericolose con valori superiori ai limiti di accettabilità a partire dal 2008;
per il fiume Tevere uno stato della qualità delle acque prevalentemente “sufficiente” con presenza di sostanze pericolose con valori superiori ai limiti di accettabilità solo nel 2008;
per il fiume Aniene si osserva l’abbassamento dello stato della qualità delle acque, le quali passano da uno stato “buono” e “sufficiente” (2006), ad uno stato prevalentemente “scadente” dal 2008. Lo stato peggiorativo del corso d’acqua superficiale risulta evidente anche dalla comparsa di sostanze pericolose con valori superiori ai limiti di accettabilità a partire dal 2008;
per il fosso Malafede si evidenzia, infine, l’abbassamento dello stato della qualità delle acque, le quali passano da uno stato “sufficiente” (2006), ad uno stato prevalentemente “scadente” dal 2007 con presenza di sostanze pericolose con valori superiori ai limiti di accettabilità nel 2008.
Posizione dei punti di campionamento considerati rispetto al TMB di Rocca Cencia RM.
L’ARPA Lazio effettua il monitoraggio della qualità dell’aria ai fini della valutazione della distribuzione su tutto il territorio regionale della concentrazione al suolo delle principali sostanze inquinanti (biossido di zolfo, biossido di azoto, monossido di carbonio, benzene, PM10 e Ozono). L’attività di monitoraggio viene condotta impiegando in maniera coordinata e finalizzata alla descrizione dell’intera realtà regionale: misure in siti fissi (la tradizionale rete di monitoraggio della qualità dell’aria), misure con sistemi mobili, modelli di calcolo.
La rete di monitoraggio è attualmente costituita da 35 stazioni fisse.
Nei comuni di Monte Compatri e Roma sono presenti 17 stazioni di monitoraggio tutte ubicate nel comune di Roma; si riportano nella tabella seguente i valori minimi, medi e massimi registrati nel periodo 2006-2010.
Dati qualità dell’aria stazioni di monitoraggio di Roma |
||||||||
Inquinanti |
Dato |
Valore limite |
Scala Valore |
2006 |
2007 |
2008 |
2009 |
2010 |
Benzene – C6H6 |
media annua [µg/m3] |
5 µg/m3 |
Minimo |
2,0 |
1,8 |
1,7 |
1,4 |
0,8 |
Medio |
4,2 |
3,0 |
2,6 |
2,3 |
2,05 |
|||
Massimo |
5,8 |
4,3 |
3,4 |
3,3 |
3,3 |
|||
Ossido di Carbonio - CO |
media annua [mg/m3] |
(*) |
Minimo |
0,6 |
0,6 |
0,5 |
0,5 |
0,4 |
Medio |
1,2 |
0,9 |
0,8 |
0,8 |
0,7 |
|||
Massimo |
1,7 |
1,3 |
1,2 |
1,2 |
1 |
|||
numero superamenti |
10 mg/m3 Media massima giornaliera calcolata su 8 ore |
|
0,0 |
0,0 |
0,0 |
0,0 |
0,0 |
|
Biossido di Azoto - NO2 |
media annua [µg/m3] |
40 µg/m3 |
Minimo |
20,0 |
20,0 |
19,0 |
17,0 |
25 |
Medio |
68,3 |
59,8 |
51,9 |
54,4 |
48,8 |
|||
Massimo |
100,0 |
85,0 |
79,0 |
82,0 |
76 |
|||
numero superamenti |
200 µg/m3 da non superare più di 18 volte l’anno |
Minimo |
0,0 |
0,0 |
0,0 |
0,0 |
0,0 |
|
Medio |
16,8 |
14,2 |
4,1 |
4,3 |
3,1 |
|||
Massimo |
54,0 |
44,0 |
11,0 |
24,0 |
21 |
|||
Ozono - O3 |
Media Annua |
(*) |
Minimo |
39,0 |
34,0 |
32,0 |
36,0 |
37,0 |
Medio |
43,5 |
38,4 |
39,1 |
41,1 |
45,4 |
|||
Massimo |
52,0 |
47,0 |
51,0 |
56,0 |
61,0 |
|||
Numero di superamenti |
120 µg/m3 Media su 8 ore massima giornaliera |
Minimo |
0,0 |
1,0 |
3,0 |
3,0 |
3,0 |
|
Medio |
15,0 |
14,7 |
15,4 |
16,0 |
25,2 |
|||
Massimo |
36,0 |
25,0 |
36,0 |
34,0 |
49,0 |
|||
Particolato atmosferico - PM10 |
media annua [µg/m3] |
40 µg/m3 |
Minimo |
32,0 |
31,0 |
27,0 |
27,0 |
24,0 |
Medio |
43,3 |
40,3 |
35,2 |
34,4 |
30,6 |
|||
Massimo |
49,0 |
48,0 |
41,0 |
40,0 |
37,0 |
|||
numero superamenti |
50 µg/m3 da non superare più di 35 volte l’anno |
Minimo |
44,0 |
33,0 |
19,0 |
12,0 |
0,0 |
|
Medio |
87,5 |
78,4 |
48,8 |
41,5 |
18,4 |
|||
Massimo |
141,0 |
116,0 |
81,0 |
67,0 |
39,0 |
|||
Ossidi di Zolfo - SO2 |
Media annua nel periodo 1 ottobre - 31 marzo [µg/m3] |
20 µg/m3 |
Minimo |
1,5 |
1,7 |
1,2 |
1,1 |
0,6 |
Medio |
1,5 |
1,8 |
1,3 |
1,2 |
0,9 |
|||
Massimo |
1,5 |
1,8 |
1,4 |
1,3 |
1,3 |
(fonte: ARPA Lazio)
(*) non è previsto dalla normativa
Fattori di pressione
Le attività economiche, a seconda della tipologia e della dimensione, possono costituire un fattore di pressione ambientale.
Nel territorio dei Comuni di Montecompatri e Roma le attività economiche che vedono impegnate il maggior numero di addetti sono quelle di tipo immobiliari, noleggio, informatica, ricerca e servizi alle imprese (142.362 addetti che rappresentano circa il 17 % del totale). Le attività riguardanti l’impiego nelle pubbliche amministrazioni impegnano 121.806 addetti (circa il 14 % del totale).
Tipologia attività |
Numero addetti |
Agricoltura, caccia e silvicoltura |
972 |
Pesca, piscicultura e servizi connessi |
67 |
Estrazione di minerali |
826 |
Attività manifatturiere |
51.395 |
Produzione e distribuzione di energia elettrica, gas e acqua |
8497 |
Costruzioni |
41.973 |
Commercio all'ingrosso e al dettaglio, riparazione di autoveicoli, motocicli e di beni personali per la casa |
82.615 |
Alberghi e ristoranti |
39.983 |
Trasporti magazzinaggio e comunicazioni |
97.911 |
Attività finanziarie |
52.315 |
Attività immobiliari, noleggio, informatica, ricerca, servizi alle imprese |
142.362 |
Amministrazione pubblica |
121.806 |
Istruzione |
66.105 |
Sanità e assistenza sociale |
74.860 |
Altri servizi pubblici, sociali e personali |
62.061 |
Totale |
843.748 |
(fonte ISTAT, Censimento industria e servizi 2001 - Classificazione delle attività economiche Ateco 2007)
Nell’area sono presenti 16 impianti industriali soggetti ad Autorizzazione Integrata Ambientale (ai sensi del D.lgs 152/2006 succ. mod e int) appartenente alle seguenti categorie:
Stima delle emissioni di inquinanti atmosferici
Nell’ambito del piano di risanamento della qualità dell’aria (ottobre 2010) la Regione Lazio si è avvalsa di una articolata stima delle emissioni di sostanze inquinanti a livello comunale per le diverse tipologie di sorgenti (industria, traffico, ecc.).
Nella tabella successiva sono riportate le emissioni stimate a livello annuo (T/anno) per l’area di indagine e quelle relative all’intera provincia e regione al fine di consentire un agevole confronto relativo alla “potenziale” criticità dell’area.
Stima delle emissioni di inquinante per tutto il territorio relativamente al particolato fine (PM10)
Acque reflue urbane e industriali
La stima del carico inquinante delle acque reflue urbane dovuto alle sostanze biodegradabili prodotte dalle attività domestiche ed economiche nel 2008 è riportato nella tabella seguente.
(fonte: Stime del carico inquinante delle acque reflue urbane, 2010, ISTAT)
Naturalmente il carico inquinante “potenziale” è poi soggetto in generale a sistemi di trattamento quali depuratori, depuratori industriali e altri sistemi in grado di ridurre l’impatto complessivo sul territorio.
Rifiuti
La produzione di rifiuti urbani può essere stimata utilizzando il dato regionale 2007 di produzione pro capite di rifiuti urbani (604 kg/ab.*anno).
(fonte: elaborazione dati ISTAT e Rapporto rifiuti 2008, ISPRA)
La raccolta differenziata della provincia di Roma è stata nel 2007 pari al 13,2 (fonte: Rapporto rifiuti 2008, ISPRA).
Fonte: Istat
L’impianto è soggetto ad Autorizzazione Integrata Ambientale (ai sensi del D.lgs 152/2006 succ. mod e int) che prevede diversi livelli per le attività di controllo:
- autocontrolli, effettuati dal gestore in ottemperanza all'autorizzazione integrata, i cui esiti devono essere inviati all'autorità competente secondo le modalità e frequenze stabilite dall'autorizzazione stessa;
- controlli programmati, di competenza ISPRA - ARPA anch'essi da effettuare secondo quanto previsto e programmato dall'autorizzazione, precipuamente rivolti a verificare:
- il rispetto delle condizioni dell’autorizzazione integrata ambientale;
- la regolarità dei controlli a carico del gestore, con particolare riferimento alla regolarità delle misure e dei dispositivi di prevenzione dell'inquinamento nonché al rispetto dei valori limite di emissione;
- l'ottemperanza del gestore ai propri obblighi di comunicazione e informazione dell'autorità competente, anche con riferimento all'ipotesi di inconvenienti o incidenti in grado di influire in modo significativo sull'ambiente;
- controlli non programmati, derivanti da "ispezioni straordinarie" disposte discrezionalmente dall'autorità competente.
Per valutare la potenziale esposizione della popolazione (footprint dell’impianto) si è deciso di esprimere le emissioni diffuse dei TMB attraverso un inquinante generico “tracciante” e ipotizzare una emissione areale stabilita per convenzione, pari ad 1 tonnellata/anno.
L'area degli impianti è stata approssimata attraverso celle quadrate di lato pari a 125x125 m e sono stati calcolati i tassi di emissione dell'inquinante generico per ogni cella. I tassi di emissione sono stati considerati come dati di input per un modello di dispersione lagrangiano che usa informazioni sulle emissioni, sulla orografia del territorio e sulla meteorologia. Questa procedura ha consentito la produzione di mappe di concentrazione media annuale al suolo specifiche per TMB che, sebbene non contengano informazioni utili sulle concentrazioni assolute nei singoli punti (poiché non è stata scelta una sostanza specifica, né è stata stimata un'emissione annua per tale sostanza), consentono di comprendere come si disperde un generico inquinante emesso dall'impianto nell'area circostante e compiere quindi una valutazione dell'esposizione.
La figura rappresenta le aree nelle quali, rispetto alla massima concentrazione stimata dal modello di un inquinante generico, si ha un livello di concentrazione superiore al 2% (area gialla) e superiore al 5% (area rossa).
L'impianto è situato nel comune di Roma.
Guarda la tabella a schermo intero
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Il trattamento meccanico-biologico (TMB) è una tecnologia di trattamento a freddo dei rifiuti indifferenziati (e/o avanzati dalla raccolta differenziata) che sfrutta l'abbinamento di processi meccanici a processi biologici quali la digestione anaerobica e il compostaggio. Appositi macchinari separano la frazione umida (l'organico da bioessicare) dalla frazione secca (carta, plastica, vetro, inerti ecc.); quest'ultima frazione può essere in parte riciclata oppure usata per produrre combustibile derivato dai rifiuti (CDR) rimuovendo i materiali incombustibili.
Obiettivo dello studio è valutare l’associazione tra la residenza nei pressi degli impianti per il TMB dei rifiuti presenti nel Lazio e il ricorso alle cure ospedaliere.
La coorte è composta da 265,052 persone, delle quali 8,933 residenti in zone in cui si osserva la massima ricaduta dell’inquinante “tracciante” emesso dall’impianto (gruppo dei più esposti). I dati a disposizione evidenziano una associazione tra stato socio economico più svantaggiato e residenza in aree a più alto impatto degli impianti (percentuali maggiori di basso livello di istruzione, di lavoratori manuali e disoccupati, livello socio economico basso e medio basso nel gruppo degli esposti rispetto al gruppo di riferimento ).
I rischi di ospedalizzazione generale della popolazione esposta a più alti livelli dell’inquinante generico non differiscono da quelli della popolazione non esposta (HR=1.02, IC95%=0.95-1.10, HR= 0.97, IC 95% 0.90-1.05). Anche per le malattie dell’apparato circolatorio e respiratorio non si riscontra nessuna associazione tra l’esposizione in studio e il ricorso ai ricoveri ospedalieri.
Lo studio non ha evidenziato differenze nell’accesso alle cure ospedaliere per coloro che sono maggiormente esposti all’impatto degli impianti per il Trattamento Meccanico Biologico dei rifiuti di Roma Salaria e Rocca Cencia.
Informazioni non ancora disponibili