Qualità delle acque
La Regione Lazio dispone di una rete di monitoraggio della qualità delle acque superficiali (fiumi, laghi e marino-costiere) e sotterranee (acque di falda) su cui si articola il programma annuale di monitoraggio realizzato dall’ARPA Lazio. Tale programma consente di valutare lo stato e l’evoluzione della qualità delle acque e costituisce un supporto alla pianificazione di interventi di mitigazione e risanamento.
In questo senso un quadro complessivo può essere delineato sulla base dei risultati di tutta la rete di monitoraggio nei diversi anni. Per una lettura correlata allo specifico territorio si riporta lo stato di qualità delle acque delle stazioni di misura presenti nell’area.
All’interno dell’area, oggetto dello studio, sono presenti 9 stazioni di monitoraggio dei fiumi e 2 stazioni di monitoraggio per le acque di transizione (laghi costieri).
Il monitoraggio è finalizzato alla caratterizzazione dello stato ecologico e del grado di compromissione degli acquiferi dovuto alla presenza di sostanze chimiche “pericolose”. L’elaborazione dei risultati analitici consente di classificare le acque secondo le seguenti diverse categorie corrispondenti a una qualità decrescente.
Fiumi (stato ecologico)
Acque di transizione
Rappresentazione cromatica delle acque con presenza di sostanze pericolose
La presenza di sostanze pericolose in concentrazioni superiori ai valori limite fissati nella Tabella 2 dell’Allegato 5, parte quarta, del D. Lgs. 152/06 viene rappresentata cromaticamente con le seguenti modalità.
Per ogni stazione di monitoraggio, nella tabella successiva, sono riportati gli indici di qualità ambientale secondo la definizione generale prevista per le acque superficiali e sotterranee.
Fiumi
(fonte: Regione Lazio e ARPA Lazio)
Con riferimento al periodo 2006-2008, si rileva una pessima qualità dei corpi idrici superficiali; il monitoraggio del fiume Astura evidenzia la presenza di sostanze pericolose con valori superiori ai limiti di accettabilità dal 2006 al 2008.
(fonte: Regione Lazio e ARPA Lazio)
Negli anni 2009 e 2010 la qualità dei corpi idrici è in leggero miglioramento ma restano ancora 4 punti di campionamento che hanno un “pessimo” stato ecologico. Nell’anno 2010 nessun corpo idrico evidenzia la presenza di sostanze pericolose con valori superiori ai limiti di accettabilità.
Acque di transizione
Nella tabella successiva si mette in evidenza il passaggio della qualità delle acque di transizione da “buono” (2006) a “pessimo” (2009-2010).
(fonte: Regione Lazio e ARPA Lazio)
Qualità dell’aria
L’ARPA Lazio effettua il monitoraggio della qualità dell’aria ai fini della valutazione della distribuzione su tutto il territorio regionale della concentrazione al suolo delle principali sostanze inquinanti (biossido di zolfo, biossido di azoto, monossido di carbonio, benzene, PM10 e Ozono). L’attività di monitoraggio viene condotta impiegando in maniera coordinata e finalizzata alla descrizione dell’intera realtà regionale: misure in siti fissi (la tradizionale rete di monitoraggio della qualità dell’aria), misure con sistemi mobili, modelli di calcolo.
La rete di monitoraggio è attualmente costituita da 35 stazioni fisse.
Nel comune di Latina sono presenti tre stazioni di monitoraggio ubicate rispettivamente: a Latina Scalo, Via Romagnoli e Via Tasso, che nel periodo 2008-2009 hanno registrato sempre valori inferiori ai limiti previsti dalla normativa tranne.
(fonte: ARPA Lazio)
(*) non è previsto dalla normativa
Fattori di pressione
Le attività economiche, a seconda della tipologia e della dimensione, possono costituire un fattore di pressione ambientale.
Nel territorio del Comune di Latina le attività economiche che vedono impegnate il maggior numero di addetti sono quelle Manifatturiere (8.130 addetti che rappresentano circa il 21 % del totale). Le attività di tipo commerciale impegnano 7.531 addetti (circa il 19 % del totale).
(fonte: ISTAT, Censimento industria e servizi 2001 - Classificazione delle attività economiche Ateco 2007)
Gli impianti industriali presenti nell’area soggetti ad Autorizzazione Integrata Ambientale (ai sensi del D.lgs. 59/2005 e succ. mod. e int.) sono quattro e appartengono alle seguenti categorie:
- (4.4) Impianti chimici per la fabbricazione di prodotti di base fitosanitari e di biocidi;
- (6.5) Impianti per l'eliminazione o il recupero di carcasse e di residui di animali con una capacità di trattamento di oltre 10 tonnellate al giorno.
- (2.3) Impianti destinati alla trasformazione di metalli ferrosi mediante: c) applicazione di strati protettivi di metallo fuso con una capacità di trattamento superiore a 2 tonnellate di acciaio grezzo all'ora.
- (2.6) Impianti per il trattamento di superficie di metalli e materie plastiche mediante processi elettrolitici o chimici qualora le vasche destinate al trattamento utilizzate abbiano un volume superiore a 30 m3
Nel comune di Latina è presente uno stabilimento industriale classificato a rischio di incidente rilevante (art.8 D.lgs 334/99 succ. mod. e int.).
Stima delle emissioni di inquinanti atmosferici
Nell’ambito del piano di risanamento della qualità dell’aria (ottobre 2010) la Regione Lazio si è avvalsa di una articolata stima delle emissioni di sostanze inquinanti a livello comunale per le diverse tipologie di sorgenti (industria, traffico, ecc.).
Nella tabella successiva sono riportate le emissioni stimate a livello annuo (T/anno) per l’area di indagine e quelle relative all’intera provincia e regione al fine di consentire un agevole confronto relativo alla “potenziale” criticità dell’area.
Stima delle emissioni di inquinante per tutto il territorio relativamente al particolato fine (PM10)
Acque reflue urbane e industriali
La stima del carico inquinante delle acque reflue urbane dovuto alle sostanze biodegradabili prodotte dalle attività domestiche ed economiche nel 2008 è riportato nella tabella seguente.
(fonte: Stime del carico inquinante delle acque reflue urbane, 2010, ISTAT)
Naturalmente il carico inquinante “potenziale” è poi soggetto in generale a sistemi di trattamento quali depuratori, depuratori industriali e altri sistemi in grado di ridurre l’impatto complessivo sul territorio.
Rifiuti
La produzione di rifiuti urbani può essere stimata utilizzando il dato regionale 2007 di produzione pro capite di rifiuti urbani (604 kg/ab.*anno).
(Fonte: elaborazione dati ISTAT e Rapporto rifiuti 2008, ISPRA)
La raccolta differenziata della provincia di Latina è stata nel 2007 pari al 11,7 % (fonte: Rapporto rifiuti 2008, ISPRA).