Risultati dello studio ERAS

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Impianto

Colle Fagiolara , Colleferro

Gestore: Agen S.E.L. s.r.l.

Sede legale: Via Carpinetana Sud, 144 – loc. Colle Fagiolara, 00034 Colleferro (RM)

Stabilimento: Strada Palianese, snc – loc. Colle Fagiolara, 00034 Colleferro (RM)

Colle Fagiolara, Colleferro

Ambiente

Impianto

Discarica di Colleferro, Colle Fagiolara

La discarica per rifiuti non pericolosi è localizzata nel comune di Colleferro (RM) in località Colle Fagiolara.
E’ gestita dalla società “Agen SEL srl” ed è attiva dal 1977.

Territorio

L’area di studio è costituita dal territorio dei comuni di Artena, Colleferro, Genazzano, Segni e Valmontone nella Provincia di Roma e dal territorio del Comune di Paliano nella Provincia di Frosinone.

La popolazione residente nel 2008 è pari a 73.445 abitanti.

 


 

(fonte: ISTAT “Stima del carico inquinante delle acque reflue urbane anno 2005-2008)

 

Il territorio presenta un basso grado di antropizzazione con una prevalenza di aree destinate ad uso agricolo e di aree naturali.

 


 

(fonte Carta Uso del Suolo Regione Lazio, 2003)

 

Le attività economiche presenti coinvolgono complessivamente 11.353 addetti.

 


 

(fonte ISTAT, Censimento industria e servizi 2001 - Classificazione delle attività economiche Ateco 2007)

 

Le principali infrastrutture di trasporto sono rappresentate dall’autostrada Roma-Napoli, dalla via Casilina (SS6), dalla via Tuscolana (SS215) e dalla linea ferroviaria Roma-Napoli.

 

Considerando i corpi idrici di riferimento definiti dalla Regione Lazio ai fini della tutela delle acque, nell’area sono presenti il Fiume Sacco appartenente all’omonimo bacino idrografico, e il Fosso Savo (o Fosso Centogocce) appartenente al Bacino Idrografico del Sacco.

 


 

(fonte Regione Lazio)

 

Sono presenti aree naturali sottoposte a vincoli di tutela. 

 

(fonte Regione Lazio)

 

 

(fonte Regione Lazio)


Stato dell'ambiente e fattori di pressione

Qualità delle acque

La Regione Lazio dispone di una rete di monitoraggio della qualità delle acque superficiali (fiumi, laghi e marino-costiere) e sotterranee (acque di falda) su cui si articola il programma annuale di monitoraggio realizzato dall’ARPA Lazio. Tale programma consente di valutare lo stato e l’evoluzione della qualità delle acque e costituisce un supporto alla pianificazione di interventi di mitigazione e risanamento.

 

In questo senso un quadro complessivo può essere delineato sulla base dei risultati di tutta la rete di monitoraggio nei diversi anni. Per una lettura correlata allo specifico territorio si riporta lo stato di qualità delle acque delle 2 stazioni di misura presenti nell’area.

 

Il monitoraggio è finalizzato alla caratterizzazione dello stato ecologico e del grado di compromissione degli acquiferi, dovuto alla presenza di sostanze chimiche “pericolose”. L’elaborazione dei risultati analitici consente di classificare le acque secondo le seguenti diverse categorie corrispondenti a una qualità decrescente.

 

Fiumi (Stato Ecologico)

 


 

 

 

Presentazione cromatica delle acque con presenza di sostanze pericolose


La presenza di sostanze pericolose in concentrazioni superiori ai valori limite fissati nella Tabella 2 dell’Allegato 5, parte quarta, del D. Lgs. 152/06 viene rappresentata cromaticamente con le seguenti modalità.

 


 

 

Per ogni stazione di monitoraggio, nella tabella successiva, sono riportati gli indici di qualità ambientale secondo la definizione generale prevista per le acque superficiali e sotterranee.

 

Fiumi

 

 

 

  (fonte: Regione Lazio e ARPA Lazio)



Con riferimento al periodo 2006 - 2010, si rileva, per il fiume Sacco, un miglioramento della qualità del corpo idrico superficiale passando da uno stato ecologico “scadente” (2006-2007) a uno stato ecologico “sufficiente” con assenza di sostanze pericolose con valori superiori ai limiti di accettabilità.

Il monitoraggio del fosso Savo, invece, evidenzia la presenza di sostanze pericolose con valori superiori ai limiti di accettabilità nel 2008 e nel 2009 e uno stato della qualità delle acque “pessimo” in tutti gli anni considerati (2006-2010).

Qualità dell’aria 

L’ARPA Lazio effettua il monitoraggio della qualità dell’aria ai fini della valutazione  della distribuzione su tutto il territorio regionale della concentrazione al suolo delle principali sostanze inquinanti (biossido di zolfo, biossido di azoto, monossido di carbonio, benzene, PM10 e Ozono). L’attività di monitoraggio viene condotta impiegando in maniera coordinata e finalizzata alla descrizione dell’intera realtà regionale: misure in siti fissi (la tradizionale rete di monitoraggio della qualità dell’aria), misure con sistemi mobili, modelli di calcolo.

La rete di monitoraggio è attualmente costituita da 35 stazioni fisse.

Nei Comuni di Artena, Colleferro, Genazzano, Paliano, Segni e Valmontone, sono presenti 3 stazioni di monitoraggio, due delle quali sono ubicate nel Comune di Colleferro e una nel Comune di Segni.

Tali stazioni di monitoraggio nel periodo 2006-2009 hanno registrato valori superiori ai limiti di legge previsti dal 2010 per il Biossido di azoto (media annua).

Nel periodo 2008-2009 sono stati registrati valori superiori ai limiti di legge per il PM10.

 

 

Dati qualità dell’aria stazioni di monitoraggio di Colleferro (stazioni 010 e 011) e Segni (038)

Inquinanti

Stazione

Dato

Valore limite

2006

2007

2008

2009

2010

Ossido di Carbonio - CO

 

 

 

 

 

010 Colleferro

 

media annua

[mg/m3]

(*)

0,8

0,7

0,6

0,5

0,4

numero superamenti

10 mg/m3

Media massima giornaliera calcolata su 8 ore

0

0

0

0

0

Biossido di Azoto - NO2

 

 

 

 

 

010 Colleferro

 

media annua

[µg/m3]

40 µg/m3

48

41

39

45

40

numero superamenti

200 µg/m3 da non superare più di 18 volte l’anno

0

0

0

0

0

011 Colleferro

 

 

media annua

[µg/m3]

40 µg/m3

47

44

35

42

34

numero superamenti

200 µg/m3 da non superare più di 18 volte l’anno

0

0

0

0

0

038 Segni

 

media annua

[µg/m3]

40 µg/m3

33

31

24

27

nd

numero superamenti

200 µg/m3 da non superare più di 18 volte l’anno

0

0

0

0

0

Ozono – O3

 

010 Colleferro

 

Media annua

[µg/m3]

(*)

35

32

34

28

38

Numero di superamenti

120 µg/m3 Media su 8 ore massima giornaliera

19

11

3

2

13

038 Segni

 

Media annua

[µg/m3]

(*)

44

42

41

37

nd

Numero di superamenti

120 µg/m3 Media su 8 ore massima giornaliera

50

27

21

12

20

Particolato atmosferico - PM10

 

011 Colleferro

 

media annua

[µg/m3]

40 µg/m3

49

44

38

38

35

Numero superamenti

50 µg/m3 da non superare più di 35 volte l’anno

105

99

62

67

53

Ossidi di Zolfo - SO2

 

010 Colleferro

Media annua nel periodo 1 ottobre - 31 marzo [µg/m3]

20 µg/m3

0,9

0,8

0,8

0,6

0,8

011 Colleferro

Media annua nel periodo 1 ottobre - 31 marzo [µg/m3]

20 µg/m3

0,8

0,9

0,8

0,9

0,9

038 Segni

Media annua nel periodo 1 ottobre - 31 marzo [µg/m3]

20 µg/m3

0,8

0,8

0,8

1

nd

(fonte: ARPA Lazio)

(*) non è previsto dalla normativa

 

Fattori di pressione

Le attività economiche, a seconda della tipologia e della dimensione, possono costituire un fattore di pressione ambientale.

Nel territorio dei Comuni di Artena, Colleferro, Genazzano, Paliano, Segni e Valmontone le attività economiche che vedono impegnate il maggior numero di addetti sono quelle Manifatturiere (3.551 addetti che rappresentano circa il 31 % del totale). Le attività di tipo commerciale impegnano 846 addetti (circa il 7 % del totale).  

 

(fonte ISTAT, Censimento industria e servizi 2001 - Classificazione delle attività economiche Ateco 2007)

 

Nell’area  sono presenti 4  impianti industriali   soggetto ad Autorizzazione Integrata Ambientale (ai sensi del D.lgs 152/2006 succ. mod e int) appartenente alle seguenti categorie: 

  •   3.1. Impianti destinati alla produzione di clinker (cemento) in forni rotativi la cui capacità di produzione supera 500 tonnellate al giorno oppure di calce viva in forni rotativi la cui capacità di produzione supera 50 tonnellate al giorno, o in altri tipi di forni aventi una capacità di produzione di oltre 50 tonnellate al giorno.
  •   Impianti di combustione con potenza termica di combustione di oltre 50 MW.
  •   4.6 Impianto chimico per la fabbricazione di esplosivi

 

Stima delle emissioni di inquinanti atmosferici 

 

Nell’ambito del piano di risanamento della qualità dell’aria (ottobre 2010) la Regione Lazio si è avvalsa di una articolata stima delle emissioni di sostanze inquinanti a livello comunale per le diverse tipologie di sorgenti (industria, traffico, ecc.).

Nella tabella successiva sono riportate le emissioni stimate a livello annuo (T/anno) per l’area di indagine e quelle relative all’intera provincia e regione al fine di consentire un agevole confronto relativo alla  “potenziale”  criticità dell’area.

 

 

 

Stima delle emissioni di inquinante per tutto il territorio relativamente al particolato fine (PM10)



Acque reflue urbane e industriali

 

La stima del carico inquinante delle acque reflue urbane dovuto alle sostanze biodegradabili prodotte dalle attività domestiche ed economiche nel 2008 è riportato nella tabella seguente. 

 

(fonte: Stime del carico inquinante delle acque reflue urbane, 2010, ISTAT)

 

Naturalmente il carico inquinante “potenziale” è poi soggetto in generale a sistemi di trattamento quali depuratori, depuratori industriali e altri sistemi in grado di ridurre l’impatto complessivo sul territorio.

 

Rifiuti

 

La produzione di rifiuti urbani può essere stimata utilizzando il  dato regionale 2007 di produzione pro capite di rifiuti urbani (604 kg/ab.*anno).

 

(fonte: elaborazione dati ISTAT e Rapporto rifiuti 2008, ISPRA)

 

La raccolta differenziata della provincia di Roma è stata nel  2007 pari al 13,2 %, mentre quella della Provincia di Frosinone è stata pari al 4,1 % (fonte: Rapporto rifiuti 2008, ISPRA).


Popolazione Residente

Fonte: Istat

Controlli e monitoraggi ambientali


L’impianto è autorizzato sulla base del D.lgs 59/2005 succ. mod e int. (“Attuazione integrale della direttiva 96/61/CE relativa alla prevenzione e riduzione integrate dell'inquinamento) che prevede diversi livelli  per le attività di controllo:

- autocontrolli, effettuati dal gestore in ottemperanza all'autorizzazione integrata, i cui esiti devono essere inviati all'autorità competente secondo le modalità e frequenze stabilite dall'autorizzazione stessa;

- controlli programmati, di competenza ISPRA - ARPA anch'essi da effettuare secondo quanto previsto e programmato dall'autorizzazione, precipuamente rivolti a verificare:

- il rispetto delle condizioni dell’autorizzazione integrata ambientale;

- la regolarità dei controlli a carico del gestore, con particolare riferimento alla regolarità delle misure e dei dispositivi di prevenzione dell'inquinamento nonché al rispetto dei valori limite di emissione;

- l'ottemperanza del gestore ai propri obblighi di comunicazione e informazione dell'autorità competente, anche con riferimento all'ipotesi di inconvenienti o incidenti in grado di influire in modo significativo sull'ambiente;

- controlli occasionali, derivanti da "ispezioni straordinarie" disposte discrezionalmente dall'autorità competente.

 

 

Modelli di valutazione della qualità dell'aria

Le emissioni in atmosfera dovute agli impianti di discarica hanno un impatto ambientale generalmente poco significativo la cui stima necessita di una specifica simulazione modellistica. 

Nella figura seguente viene mostrata la distribuzione spaziale media annua di H2S (la sostanza tracciante considerata) ricostruita dal modello. In questa figura le varie porzioni di territorio interessate dai diversi livelli di concentrazione della sostanza tracciante sono chiaramente indicati con diverse colorazioni. Il livello più basso di concentrazione corrisponde all’1% della concentrazione media annua massima riscontrata sull’intero dominio di calcolo. 

Alla luce di ciò, si può asserire che l’impianto considerato presenta un impatto sul territorio rappresentato dalla distribuzione di concentrazione mostrata in figura. L’estensione della zona influenzata dall’impianto, il gradiente di concentrazione al suo interno e l’estensione della porzione di territorio entro cui la concentrazione media annua risulta non inferiore all’1% del valore massimo può essere considerata l’impronta dell’impianto sulla qualità dell’aria locale. Questa impronta è piuttosto complessa vista la complessità orografica che caratterizza la zona.

 

L’impronta (footprint) degli impianti di trattamento rifiuti

Comuni

L'impianto è situato nel comune di Colleferro.

Stato di salute popolazione residente

Risultati studio ERAS

 

Area in studio, impianto, popolazione esposta, fasce di distanza dall'impianto e impronta al suolo dell'inquinante tracciante

 

 

Stato di salute della popolazione esposta

Obiettivo dello studio è valutare l’associazione tra la residenza nei pressi delle nove discariche per lo smaltimento dei rifiuti urbani presenti nel Lazio e mortalità e morbosità per causa.

La coorte è composta da  242,409 residenti entro 5 Km dalle discariche, dei quali 5,187 (2%) abitavano entro 1 Km dal perimetro di una discarica e 21,475 entro 1-2 Km. Il 47.1% dei residenti entro 1 km era di basso livello socio-economico mentre tale percentuale era più bassa (24%) nel gruppo di riferimento (3-5 Km).

I confronti di mortalità interni alla coorte per valutare l’effetto distanza e concentrazione di H2S non hanno mostrato variazioni di rilievo se si fa eccezione di soli indizi emersi per il tumore del colon retto e dell’apparato urinario negli uomini e il tumore della vescica nelle donne. Effetti più marcati sono stati riscontrati per i ricoveri con, per gli uomini, livelli di ospedalizzazione più elevati per malattie del sistema circolatorio, malattie del sistema respiratorio e tumore della vescica. Per le donne si sono osservati livelli ospedalizzazione più elevati per tumore del pancreas, malattie del sistema circolatorio, malattie polmonari cronico ostruttive e malattie dell’apparato urinario. 

Lo studio di coloro che risiedono nei 5 Km dagli impianti di discarica del Lazio ha evidenziato un quadro di mortalità e morbosità relativamente sovrapponibile a quello regionale. Dalla analisi interna alla coorte, tuttavia, sono emerse diverse associazioni con la distanza o la concentrazione stimata di H2S non sempre univoche e consistenti. Tra queste, l’aumento della morbosità per malattie respiratorie è coerente con le indicazioni della letteratura scientifica e può avere un nesso di causalità con le esposizioni ambientali. 

Effetti sulla salute

Informazioni non ancora disponibili