Risultati dello studio ERAS
Impianto
Gestore dell’impianto: EALL (Energia Ambiente Litorale Lazio) S.r.l.
Sede legale: via Giordano Bruno, 7 – 05100 Terni (Tr)
Stabilimento: via Valle Porchio 03040 San Vittore del Lazio (Fr)
Gestore dell’impianto: EALL (Energia Ambiente Litorale Lazio) S.r.l.
Sede legale: via Giordano Bruno, 7 – 05100 Terni (Tr)
Stabilimento: via Valle Porchio 03040 San Vittore del Lazio (Fr)
Informazioni non ancora disponibili
L’impianto di termovalorizzazione è localizzato nel comune di San Vittore (FR) in località Valle Porchio.
E’ gestito dalla società “EALL srl” ed è attivo dal 2002.
L’area di studio è costituita dal territorio dei Comuni di Cassino, Cervaro e San Vittore nel Lazio.
La popolazione residente nel 2008 è pari a 42.873 abitanti.
(fonte: ISTAT “Stima del carico inquinante delle acque reflue urbane anno 2005-2008)
Il territorio presenta un basso grado di antropizzazione con una prevalenza di aree destinate ad uso agricolo e di aree naturali.
(fonte: Carta Uso del Suolo Regione Lazio, 2003)
Le attività economiche presenti nell’area coinvolgono complessivamente 11.350 addetti.
(fonte: ISTAT, Censimento industria e servizi 2001 - Classificazione delle attività economiche Ateco 2007)
Le principali infrastrutture di trasporto sono rappresentate dall’autostrada del Sole (A1) dalla via Casilina (SS6), e dalla linea ferroviaria Roma-Napoli.
Considerando i corpi idrici di riferimento definiti dalla Regione Lazio ai fini della tutela delle acque, nell’area sono presenti il Fiume Gari e il Fiume Rapido appartenenti al bacino idrografico del Liri – Garigliano.
(fonte Regione Lazio)
All’interno dell’area oggetto di studio, non sono presenti aree naturali sottoposte a vincoli di tutela.
La Regione Lazio dispone di una rete di monitoraggio della qualità delle acque superficiali (fiumi, laghi e marino-costiere) e sotterranee (acque di falda) su cui si articola il programma annuale di monitoraggio realizzato da ARPA Lazio. Tale programma consente di valutare lo stato e l’evoluzione della qualità delle acque e costituisce un supporto alla pianificazione di interventi di mitigazione e risanamento.
In questo senso un quadro complessivo può essere delineato sulla base dei risultati di tutta la rete di monitoraggio nei diversi anni. Per una lettura correlata allo specifico territorio si riporta lo stato di qualità delle acque delle stazioni di misura presenti nell’area; ci sono 2 stazioni di monitoraggio delle acque fluviali ed una stazione di monitoraggio per le acque sotterranee.
Il monitoraggio è finalizzato alla caratterizzazione dello stato ecologico e del grado di compromissione degli acquiferi, dovuto alla presenza di sostanze chimiche “pericolose”. L’elaborazione dei risultati analitici consente di classificare le acque secondo le seguenti diverse categorie corrispondenti a una qualità decrescente.
Fiumi (Stato Ecologico)
Acque Sotterranee
1) se la presenza di tali sostanza è di origine naturale, così come appurato dalle Regioni o dalle Provincie autonome, verrà automaticamente attribuita la classe 0.
Presentazione cromatica delle acque con presenza di sostanze pericolose
La presenza di sostanze pericolose in concentrazioni superiori ai valori limite fissati nella Tabella 2 dell’Allegato 5, parte quarta, del D. Lgs. 152/06 viene rappresentata cromaticamente con le seguenti modalità.
Per ogni stazione di monitoraggio, nella tabella successiva, sono riportati gli indici di qualità ambientale secondo la definizione generale prevista per le acque superficiali e sotterranee.
Fiumi (Stato Ecologico)
(fonte: Regione Lazio e ARPA Lazio)
(fonte: Regione Lazio e ARPA Lazio)
Con riferimento al periodo 2006 – 2010, si rileva per il fiume Rapido uno stato della qualità delle acque prevalentemente “buono” e per il fiume Gari uno stato della qualità delle acque prevalentemente “sufficiente”, con assenza di sostanze pericolose con valori superiori ai limiti di accettabilità per entrambi i corpi idrici.
Acque Sotterranee
Per quanto riguarda le acque sotterranee con riferimento allo stesso periodo, si rileva uno stato di qualità “scadente” nel 2007 e “buono” per gli altri anni. Nel periodo 2006-2010 non sono presenti sostanze pericolose con valori superiori ai limiti di accettabilità.
Posizione dei punti di campionamento e del bacino idrografico rispetto a San Vittore del Lazio e al termovalorizzatore.
L’ARPA Lazio effettua il monitoraggio della qualità dell’aria ai fini della valutazione della distribuzione su tutto il territorio regionale della concentrazione al suolo delle principali sostanze inquinanti (biossido di zolfo, biossido di azoto, monossido di carbonio, benzene, PM10 e Ozono). L’attività di monitoraggio viene condotta impiegando in maniera coordinata e finalizzata alla descrizione dell’intera realtà regionale: misure in siti fissi (la tradizionale rete di monitoraggio della qualità dell’aria), misure con sistemi mobili, modelli di calcolo.
La rete di monitoraggio è attualmente costituita da 35 stazioni fisse.
Nei Comuni di Cassino, Cervaro e San Vittore nel Lazio, è presente 1 stazione di monitoraggio, ubicata nel Comune di Cassino.
Tale stazione di monitoraggio ha registrato nel periodo 2006-2009 per il Particolato Atmosferico (PM10) valori superiori ai limiti previsti dalla normativa.
(fonte: ARPA Lazio)
(*) non è previsto dalla normativa
Fattori di pressione
Le attività economiche, a seconda della tipologia e della dimensione, possono costituire un fattore di pressione ambientale.
Nel territorio dei Comuni di Cassino, Cervaro e San Vittore nel Lazio le attività economiche che vedono impegnate il maggior numero di addetti sono quelle Manifatturiere (3.135 addetti che rappresentano circa il 27 % del totale). Le attività di tipo commerciale impegnano 694 addetti (circa il 6 % del totale).
(fonte: ISTAT, Censimento industria e servizi 2001 - Classificazione delle attività economiche Ateco 2007)
Nell’area sono presenti due impianti industriali soggetti ad Autorizzazione Integrata Ambientale (ai sensi del D.lgs 152/2006 succ. mod e int) appartenenti alla seguenti categorie:
Stima delle emissioni di inquinanti atmosferici
Nell’ambito del piano di risanamento della qualità dell’aria (ottobre 2010) la Regione Lazio si è avvalsa di una articolata stima delle emissioni di sostanze inquinanti a livello comunale per le diverse tipologie di sorgenti (industria, traffico, ecc.).
Nella tabella successiva sono riportate le emissioni stimate a livello annuo (T/anno) per l’area di indagine e quelle relative all’intera provincia e regione al fine di consentire un agevole confronto relativo alla “potenziale” criticità dell’area.
Stima delle emissioni di inquinante per tutto il territorio relativamente al particolato fine (PM10)
Acque Reflue urbane e industriali
La stima del carico inquinante delle acque reflue urbane dovuto alle sostanze biodegradabili prodotte dalle attività domestiche ed economiche nel 2008 è riportato nella tabella seguente.
(fonte: Stime del carico inquinante delle acque reflue urbane, 2010, ISTAT)
Naturalmente il carico inquinante “potenziale” è poi soggetto in generale a sistemi di trattamento quali depuratori, depuratori industriali e altri sistemi in grado di ridurre l’impatto complessivo sul territorio.
Rifiuti
La produzione di rifiuti urbani può essere stimata utilizzando il dato regionale 2007 di produzione pro capite di rifiuti urbani (604 kg/ab.*anno).
La raccolta differenziata della provincia di Frosinone è stata pari al 4,1 % (fonte: Rapporto rifiuti 2008, ISPRA).
Fonte: Istat
L’impianto è autorizzato sulla base del D.lgs 152/2006 succ. mod e int. che prevede diversi livelli per le attività di controllo:
- autocontrolli, effettuati dal gestore in ottemperanza all'autorizzazione integrata, i cui esiti devono essere inviati all'autorità competente secondo le modalità e frequenze stabilite dall'autorizzazione stessa;
- controlli programmati, di competenza ISPRA - ARPA anch'essi da effettuare secondo quanto previsto e programmato dall'autorizzazione, precipuamente rivolti a verificare:
- il rispetto delle condizioni dell’autorizzazione integrata ambientale;
- la regolarità dei controlli a carico del gestore, con particolare riferimento alla regolarità delle misure e dei dispositivi di prevenzione dell'inquinamento nonché al rispetto dei valori limite di emissione;
- l'ottemperanza del gestore ai propri obblighi di comunicazione e informazione dell'autorità competente, anche con riferimento all'ipotesi di inconvenienti o incidenti in grado di influire in modo significativo sull'ambiente;
- controlli non programmati, derivanti da "ispezioni straordinarie" disposte discrezionalmente dall'autorità competente.
Le attività di controllo dell’impianto previste nell’autorizzazione sono riportate nel PMC.
Nella figura seguente viene mostrata la distribuzione spaziale media annua di H2S (la sostanza tracciante considerata) ricostruita dal modello. In questa figura le varie porzioni di territorio interessate dai diversi livelli di concentrazione della sostanza tracciante sono chiaramente indicati con diverse colorazioni. Il livello più basso di concentrazione corrisponde all’1% della concentrazione media annua massima riscontrata sull’intero dominio di calcolo.
Alla luce di ciò, si può asserire che l’impianto considerato presenta un impatto sul territorio rappresentato dalla distribuzione di concentrazione mostrata in figura. L’estensione della zona influenzata dall’impianto, il gradiente di concentrazione al suo interno e l’estensione della porzione di territorio entro cui la concentrazione media annua risulta non inferiore all’1% del valore massimo può essere considerata l’impronta dell’impianto sulla qualità dell’aria locale.
Come si nota, l’impronta complessiva del termovalorizzatore è notevolmente complessa a causa della presenza dell’orografia della zona, esaltata dal fatto che i fumi vengono emessi in quota (da ciminiere abbastanza elevate) e con notevole galleggiamento (velocità e temperatura dei fumi all’emissioni abbastanza elevate).
L’impronta (footprint) degli impianti di trattamento rifiuti
L'impianto è situato nel comune di San Vittore del Lazio (FR).
Guarda la tabella a tutto schermo
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Stato di salute della popolazione residente nei pressi dei termovalorizzatori del Lazio
La salute delle donne residenti
La valutazione degli effetti sulla salute associati alla residenza in prossimità di inceneritori deriva prevalentemente da studi ecologici e suggerisce un possibile effetto per alcuni esiti riproduttivi (malformazioni congenite, nascita pretermine e basso peso alla nascita) e alcune forme tumorali (laringe, polmoni, esofago, stomaco, intestino, fegato, reni, vescica e seno), ma il grado di evidenza è molto limitato.
Lo studio ha valutato l’associazione tra i livelli di inquinamento atmosferico e il ricorso alle cure ospedaliere dei residenti per patologie cardiovascolari e respiratorie nei periodi pre- e post-operatività dei termovalorizzatori di Colleferro e San Vittore del Lazio.
Sono stati arruolati 47.192 residenti tra il 1996 e il 2008, la maggior parte dei membri della coorte è risultata ancora residente nel periodo post attivazione impianti. L’analisi della morbosità associata all’inquinamento prodotto dai termovalorizzatori dopo la loro entrata in funzione ha evidenziato, per i residenti di sesso maschile nelle zone ad alta esposizione, un eccesso di ospedalizzazioni per malattie dell’apparato respiratorio (HR=1.26-I.C.=0.99;1.60) e malattie polmonari cronico ostruttive (HR=1.86-I.C.=1.04;3.33).
I risultati indicano un chiaro effetto dell’esposizione all’inquinamento degli incenritori con un incremento delle ospedalizzazioni per disturbi respiratori nel sesso machile. E’ quindi opportuna una continua sorveglianza epidemiologica della popolazione residente in una delle aree a più elevata criticità ambientale del Lazio.
Informazioni non ancora disponibili