Conoscenze scientifiche
I rifiuti provocano diversi impatti sull’ambiente tra cui l’inquinamento dell’aria, delle acque di superficie e delle acque sotterranee. Una buona gestione dei rifiuti, pertanto, può proteggere la salute pubblica e la qualità dell’ambiente promuovendo, al contempo, la conservazione delle risorse naturali.
DISCARICHE E AMBIENTE
Le discariche, pur rappresentando l’opzione meno adeguata dal punto di vista ambientale nella gerarchia degli interventi in materia di rifiuti, continuano a essere il metodo più diffuso di gestione.
Le principali criticità ambientali di una discarica sono costituiti da:
- Gestione dei rifiuti;
- Consumo di suolo;
- Emissioni in atmosfera (convogliate, diffuse, odorigene);
- Scarichi idrici;
- Suolo e sottosuolo;
- Impatto visivo.
I parametri ambientali da monitorare con frequenze definite dalla normativa, sia per il periodo di gestione sia per quella post-operativa sono:
- Percolato, cioè il liquido che si raccoglie sul fondo delle discariche, derivato dalla miscela dei prodotti di decomposizione del rifiuto e le acque meteoriche, arricchito delle sostanze inquinanti che si trovano nei rifiuti;
- Acque superficiali di drenaggio;
- Qualità dell'aria e dati meteoclimatici;
- Biogas, cioè il gas che si genera dalla fermentazione anaerobica (in assenza di ossigeno) dei rifiuti, in discarica o in appositi impianti, composto per circa la metà da metano e per il resto da azoto, anidride carbonica e vapor d’acqua;
- Acque sotterranee;
- Topografia dell'area.
INCENERITORI E AMBIENTE
Gli inceneritori sono impianti per lo smaltimento dei rifiuti urbani e/o speciali, che utilizzano processi di combustione condotti in eccesso di ossigeno, senza recupero energetico; i prodotti della combustione sono essenzialmente biossido di carbonio e acqua. Tali processi trovano frequente applicazione a livello industriale e attualmente vengono utilizzati come una delle soluzioni alternative alla collocazione dei rifiuti in discarica. Gli impianti a tecnologia tradizionale per il trattamento dei rifiuti urbani e/o speciali utilizzano processi di combustione condotti in eccesso di ossigeno; i prodotti della combustione sono essenzialmente anidride carbonica e acqua.
I termovalorizzatori sono inceneritori dotati di un sistema di recupero energetico. Sono impianti che utilizzano rifiuti (generalmente i rifiuti solidi urbani, che, trattati adeguatamente, vengono definiti CDR, cioè combustibile derivato dai rifiuti) come combustibile per produrre calore o energia. Si tratta, quindi, di vere e proprie centrali elettriche. In molti Paesi europei non vi è distinzione di termini fra inceneritori e termovalorizzatori, considerati a tutti gli effetti come inceneritori di nuova generazione. Anche la legislazione italiana non distingue i due termini, usando il termine inceneritore per comprendere entrambe le tipologie di impianti.
Gli impianti di incenerimento emettono ossidi di azoto, particolato e vari gas, determinando così una "pressione" sull´ambiente la cui dimensione è di complessa valutazione.
Nell’ambito del programma è stata realizzata una ricerca bibliografica a partire dal patrimonio dei documenti posseduti dalla Biblioteca ambientale Paolo Colli di ARPA Lazio: sono state consultate le riviste di settore, sia cartacee che elettroniche, e le banche di dati in abbonamento all’Agenzia. L’indagine si è estesa anche ai periodici online il cui testo completo può essere letto, distribuito e linkato gratuitamente secondo la filosofia dell'open access.
Oltre che nel campo della letteratura periodica la ricerca bibliografica si è svolta anche nell’ambito della reportistica tecnico-scientifica e degli atti di congressi; si e proceduto inoltre ad acquisire, laddove esistenti, i principali e più recenti studi effettuati da altri Enti pubblici riguardanti gli impianti.
La documentazione è reperibile presso la “Biblioteca ambientale Paolo Colli” dell’ARPA Lazio (biblioteca@arpalazio.it).