Risultati dello studio ERAS

Javascript is required to view this map.

Impianto

Cerreto , Roccasecca

Gestore dell’impianto: Mad S.r.l.

Sede legale: Via Santa Croce di Gerusalemme n. 97 – 00185 Roma

Stabilimento: Località Cerreto - Comune di Roccasecca (FR)

Cerreto, Roccasecca

Ambiente

Informazioni non ancora disponibili

Impianto

Discarica di Roccasecca, Cerreto 

La discarica per rifiuti non pericolosi è localizzata nel comune di Roccasecca (FR) in località Cerreto.
E’ gestita dalla società “MAD srl” ed è attiva dal 2002.
In prossimità della discarica è presente l’impianto di Trattamento Meccanico e Biologico di Colfelice. 

Territorio

L’area di studio è costituita dal territorio dei comuni di Arce, Colfelice, Pontecorvo, Roccasecca e San Giovanni Incarico.

La popolazione residente nel 2008 è pari a 32.078 abitanti.

 

  

(fonte: ISTAT “Stima del carico inquinante delle acque reflue urbane anno 2005-2008)

 

Il territorio presenta una prevalenza di aree destinate ad uso agricolo e di aree naturali.

 

 

(fonte: Carta Uso del Suolo Regione Lazio, 2003)

 

Le attività economiche presenti coinvolgono complessivamente 101.565 addetti.

 

 

(fonte: ISTAT, Censimento industria e servizi 2001 - Classificazione delle attività economiche Ateco 2007) 

 

Le principali infrastrutture di trasporto sono rappresentate dall’Autostrada del Sole (A1) e dalla via Civita Farnese (SR 82). 

 

Considerando i corpi idrici di riferimento definiti dalla Regione Lazio ai fini della tutela delle acque, nell’area sono presenti il fiume Sacco appartenente all’omonimo bacino idrografico, il fiume Liri (a monte e a valle), il fiume Melfa e la forma di S. Oliva, appartenenti al bacino idrografico del Liri-Garigliano. 

 

 

(fonte: Regione Lazio)


 

Sono presenti aree naturali sottoposte a vincoli di tutela. 

 

(fonte: Regione Lazio)

 

(fonte: Regione Lazio)


Stato dell'ambiente e fattori di pressione

Qualità delle acque 

La Regione Lazio dispone di una rete di monitoraggio della qualità delle acque superficiali (fiumi, laghi e marino-costiere) e sotterranee (acque di falda) su cui si articola il programma annuale di monitoraggio realizzato dall’ARPA Lazio. Tale programma consente di valutare lo stato e l’evoluzione della qualità delle acque e costituisce un supporto alla pianificazione di interventi di mitigazione e risanamento.

 

In questo senso, un quadro complessivo può essere delineato sulla base dei risultati di tutta la rete di monitoraggio nei diversi anni. Per una lettura correlata allo specifico territorio si riporta lo stato di qualità delle acque rilevato dalla stazione di misura presente nell’area.

 

Il monitoraggio è finalizzato alla caratterizzazione dello stato ecologico e del grado di compromissione degli acquiferi dovuto alla presenza di sostanze chimiche “pericolose”. L’elaborazione dei risultati analitici consente di classificare le acque secondo le seguenti diverse categorie corrispondenti a una qualità decrescente.

 

Fiumi (stato ecologico)

 

 

 

Rappresentazione cromatica delle acque con presenza di sostanze pericolose


La presenza di sostanze pericolose in concentrazioni superiori ai valori limite fissati nella Tabella 2 dell’Allegato 5, parte quarta, del D. Lgs. 152/06 viene rappresentata cromaticamente con le seguenti modalità.


 

 

Per la stazione di monitoraggio, nelle tabelle successive, sono riportati gli indici di qualità ambientale secondo la definizione generale prevista per le acque superficiali.

 

Con  riferimento al periodo indicato nelle tabelle precedenti si evince che lo stato ecologico del fiume Liri, nel tratto di osservazione, è prevalentemente “scadente” e solo nell’anno 2009 si rilevano sostanze pericolose con valori superiori ai limiti di accettabilità.

Posizione del punto di campionamento e del bacino idrografico rispetto a Roccasecca e alla discarica.


Qualità dell’aria 

L’ARPA Lazio effettua il monitoraggio della qualità dell’aria ai fini della valutazione della distribuzione su tutto il territorio regionale della concentrazione al suolo delle principali sostanze inquinanti (biossido di zolfo, biossido di azoto, monossido di carbonio, benzene, PM10 e Ozono). L’attività di monitoraggio viene condotta impiegando in maniera coordinata e finalizzata alla descrizione dell’intera realtà regionale: misure in siti fissi (la tradizionale rete di monitoraggio della qualità dell’aria), misure con sistemi mobili, modelli di calcolo. La rete di monitoraggio è attualmente costituita da 35 stazioni fisse.

Nei comuni di Arce, Colfelice, Pontecorvo, Roccasecca e San Giovanni Incarico non sono presenti stazioni di monitoraggio della qualità dell’aria.

 

Fattori di pressione 

Le attività economiche, a seconda della tipologia e della dimensione, possono costituire un fattore di pressione ambientale.

Nel territorio dei Comuni di Arce, Colfelice, Pontecorvo, Roccasecca e San Giovanni Incarico le attività economiche che vedono impegnate il maggior numero di addetti sono quelle di tipo manifatturiere (1.254 addetti che rappresentano circa il 27 % del totale). Le attività commerciali all’ingrosso e al dettaglio impegnano 778 addetti (circa il 16 % del totale).  

 

 

(fonte: ISTAT, Censimento industria e servizi 2001 - Classificazione delle attività economiche Ateco 2007)

 

Nell’area è presente 1 impianto industriale soggetto ad Autorizzazione Integrata Ambientale (ai sensi del D.lgs 59/2005 succ. mod e int) appartenente alla seguente categoria: Impianti per l'allevamento intensivo di pollame o di suini con più di: b) 2.000 posti suini da produzione (di oltre 30 kg).

 

Stima delle emissioni di inquinanti atmosferici 

 

Nell’ambito del piano di risanamento della qualità dell’aria (ottobre 2010) la Regione Lazio si è avvalsa di una articolata stima delle emissioni di sostanze inquinanti a livello comunale per le diverse tipologie di sorgenti (industria, traffico, ecc.).

Nella tabella successiva sono riportate le emissioni stimate a livello annuo (T/anno) per l’area di indagine e quelle relative all’intera provincia e regione al fine di consentire un agevole confronto relativo alla  “potenziale”  criticità dell’area.

 


 

 

 

Stima delle emissioni di inquinante per tutto il territorio relativamente al particolato fine (PM10)

 

Acque reflue urbane e industriali

 

La stima del carico inquinante delle acque reflue urbane dovuto alle sostanze biodegradabili prodotte dalle attività domestiche ed economiche nel 2008 è riportato nella tabella seguente. 

 


(fonte: Stime del carico inquinante delle acque reflue urbane, 2010, ISTAT)

 

Naturalmente il carico inquinante “potenziale” è poi soggetto in generale a sistemi di trattamento quali depuratori, depuratori industriali e altri sistemi in grado di ridurre l’impatto complessivo sul territorio.

 

Rifiuti

 

La produzione di rifiuti urbani può essere stimata utilizzando il dato regionale 2007 di produzione pro capite di rifiuti urbani (604 kg/ab.*anno).

 

(Fonte: elaborazione dati ISTAT e Rapporto rifiuti 2008, ISPRA)

 

La raccolta differenziata della provincia di Frosinone è stata nel 2007 pari al 4,1 % (fonte: Rapporto rifiuti 2008, ISPRA).

 

Popolazione Residente

Fonte: Istat

Controlli e monitoraggi ambientali

L’impianto è autorizzato sulla base del D.lgs 59/2005 succ. mod e int. (“Attuazione integrale della direttiva 96/61/CE relativa alla prevenzione e riduzione integrate dell'inquinamento) che prevede diversi livelli  per le attività di controllo:

- autocontrolli, effettuati dal gestore in ottemperanza all'autorizzazione integrata, i cui esiti devono essere inviati all'autorità competente secondo le modalità e frequenze stabilite dall'autorizzazione stessa;

- controlli programmati, di competenza ISPRA - ARPA anch'essi da effettuare secondo quanto previsto e programmato dall'autorizzazione, precipuamente rivolti a verificare:

- il rispetto delle condizioni dell’autorizzazione integrata ambientale;

- la regolarità dei controlli a carico del gestore, con particolare riferimento alla regolarità delle misure e dei dispositivi di prevenzione dell'inquinamento nonché al rispetto dei valori limite di emissione;

- l'ottemperanza del gestore ai propri obblighi di comunicazione e informazione dell'autorità competente, anche con riferimento all'ipotesi di inconvenienti o incidenti in grado di influire in modo significativo sull'ambiente;

- controlli occasionali, derivanti da "ispezioni straordinarie" disposte discrezionalmente dall'autorità competente.


Modelli di valutazione della qualità dell'aria

Le emissioni in atmosfera dovute agli impianti di discarica hanno un impatto ambientale generalmente poco significativo la cui stima necessita di una specifica simulazione modellistica.

Nella figura seguente viene mostrata la distribuzione spaziale media annua di H2S (la sostanza tracciante considerata) ricostruita dal modello. In questa figura le varie porzioni di territorio interessate dai diversi livelli di concentrazione della sostanza tracciante sono chiaramente indicati con diverse colorazioni. Il livello più basso di concentrazione corrisponde all’1% della concentrazione media annua massima riscontrata sull’intero dominio di calcolo.

Alla luce di ciò, si può asserire che l’impianto considerato presenta un impatto sul territorio rappresentato dalla distribuzione di concentrazione mostrata in figura. L’estensione della zona influenzata dall’impianto, il gradiente di concentrazione al suo interno e l’estensione della porzione di territorio entro cui la concentrazione media annua risulta non inferiore all’1% del valore massimo può essere considerata l’impronta dell’impianto sulla qualità dell’aria locale.

 

 

L’impronta (footprint) degli impianti di trattamento rifiuti

Comuni

Informazioni non ancora disponibiliL'impianto è situato nel comune di Roccasecca (FR).

Risultati studio ERAS

 

Area in studio, impianto, popolazione esposta, fasce di distanza dall'impianto e impronta al suolo dell'inquinante tracciante

 

 

Stato di salute della popolazione esposta

Obiettivo dello studio è valutare l’associazione tra la residenza nei pressi delle nove discariche per lo smaltimento dei rifiuti urbani presenti nel Lazio e mortalità e morbosità per causa.

La coorte è composta da  242,409 residenti entro 5 Km dalle discariche, dei quali 5,187 (2%) abitavano entro 1 Km dal perimetro di una discarica e 21,475 entro 1-2 Km. Il 47.1% dei residenti entro 1 km era di basso livello socio-economico mentre tale percentuale era più bassa (24%) nel gruppo di riferimento (3-5 Km).

I confronti di mortalità interni alla coorte per valutare l’effetto distanza e concentrazione di H2S non hanno mostrato variazioni di rilievo se si fa eccezione di soli indizi emersi per il tumore del colon retto e dell’apparato urinario negli uomini e il tumore della vescica nelle donne. Effetti più marcati sono stati riscontrati per i ricoveri con, per gli uomini, livelli di ospedalizzazione più elevati per malattie del sistema circolatorio, malattie del sistema respiratorio e tumore della vescica. Per le donne si sono osservati livelli ospedalizzazione più elevati per tumore del pancreas, malattie del sistema circolatorio, malattie polmonari cronico ostruttive e malattie dell’apparato urinario. 

Lo studio di coloro che risiedono nei 5 Km dagli impianti di discarica del Lazio ha evidenziato un quadro di mortalità e morbosità relativamente sovrapponibile a quello regionale. Dalla analisi interna alla coorte, tuttavia, sono emerse diverse associazioni con la distanza o la concentrazione stimata di H2S non sempre univoche e consistenti. Tra queste, l’aumento della morbosità per malattie respiratorie è coerente con le indicazioni della letteratura scientifica e può avere un nesso di causalità con le esposizioni ambientali. 

Effetti sulla salute

Informazioni non ancora disponibili