Risultati dello studio ERAS

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Impianto

Cecchina , Albano Laziale

Gestore: Pontina Ambiente S.r.l.

Sede legale: Via Pontina n° 543, 00128 (RM) 

Sede impianto: Via Ardeatina km 24,640, località Cecchina di Albano Laziale (RM).

Cecchina, Albano Laziale

Ambiente

Impianto

Discarica di Albano Laziale, Cecchina 

La discarica per rifiuti non pericolosi è localizzata nel comune di Albano Laziale (RM) in località Cecchina.
E’ gestita dalla società “Pontina ambiente srl” ed è attiva dal 1995.
Nell’area è presente anche un impianto di Trattamento Meccanico e Biologico.

Territorio

L’area di studio è costituita dal territorio dei Comuni di Albano Laziale, Ardea, Ariccia, Pomezia e Roma in provincia di Roma e dal territorio del Comune di Aprilia in provincia di Latina. 

La popolazione residente nel 2008 è pari a 2.943.826 abitanti.

 

(fonte: ISTAT “Stima del carico inquinante delle acque reflue urbane anno 2005-2008)

 

Il territorio presenta una prevalenza di aree destinate ad uso agricolo e di aree naturali.

 

(fonte Carta Uso del Suolo Regione Lazio, 2003)

 

Le attività economiche presenti coinvolgono complessivamente 898.504 addetti.

 

(fonte ISTAT, Censimento industria e servizi 2001 - Classificazione delle attività economiche Ateco 2007)

 

Le principali infrastrutture di trasporto sono rappresentate dalla Strada Statale Pontina, dalla via Appia, dalla via Laurentina, e dalla linea ferroviaria Roma – Napoli.

 

Considerando i corpi idrici di riferimento definiti dalla Regione Lazio ai fini della tutela delle acque, nell’area sono presenti:

 

  • il Fiume Tevere, il Rio Torto (Fosso di Procula), il Fosso della Caffarella, il Fosso della Magliana, il Fosso della Torraccia, il Fosso dell'Osa, il Fosso di S.Vittorino, il Fosso di Tor Sapienza, il Fosso Galeria, il Fosso Malafede, il Fosso Passerano e il Rio Cremera della Valchetta, appartenenti al bacino idrografico del fiume Tevere; 
  • il Fiume Aniene, appartenente all’omonimo bacino idrografico;
  • il Fiume Astura appartenente al bacino idrografico dell’Astura;
  • il Fiume Arrone, appartenente al bacino idrografico dell’Arrone Sud;
  • il Fosso Incastri appartenente al bacino idrografico dell’Incastro; 
  • il Fosso Spaccasassi, appartenente al bacino idrografico del Moscarello 

 

(fonte Regione Lazio)

 


Sono presenti aree naturali sottoposte a vincoli di tutela. 

 

(fonte Regione Lazio)

 

 

(fonte Regione Lazio)

Stato dell'ambiente e fattori di pressione

Qualità delle acque 

La Regione Lazio dispone di una rete di monitoraggio della qualità delle acque superficiali (fiumi, laghi e marino-costiere) e sotterranee (acque di falda) su cui si articola il programma annuale di monitoraggio realizzato dall’ARPA Lazio. Tale programma consente di valutare lo stato e l’evoluzione della qualità delle acque e costituisce un supporto alla pianificazione di interventi di mitigazione e risanamento.

 

In questo senso un quadro complessivo può essere delineato sulla base dei risultati di tutta la rete di monitoraggio nei diversi anni. Per una lettura correlata allo specifico territorio si riporta lo stato di qualità delle acque delle 10 stazioni di misura presenti nell’area.

 

Il monitoraggio è finalizzato alla caratterizzazione dello stato ecologico e del grado di compromissione degli acquiferi dovuto alla presenza di sostanze chimiche “pericolose”. L’elaborazione dei risultati analitici consente di classificare le acque secondo le seguenti diverse categorie corrispondenti a una qualità decrescente.

 

Fiumi (stato ecologico)

 

 

 

Acque sotterranee 


 

 

(1) se la presenza di tali sostanza è di origine naturale, così come appurato dalle Regioni o dalle Provincie autonome, verrà automaticamente attribuita la classe 0.

 

Presentazione cromatica delle acque con presenza di sostanze pericolose

La presenza di sostanze pericolose in concentrazioni superiori ai valori limite fissati nella Tabella 2 dell’Allegato 5, parte quarta, del D. Lgs. 152/06 viene rappresentata cromaticamente con le seguenti modalità.

 

 

Per ogni stazione di monitoraggio, nella tabella successiva, sono riportati gli indici di qualità ambientale secondo la definizione generale prevista per le acque superficiali e sotterranee.

 

(fonte: Regione Lazio e ARPA Lazio)

  

(fonte: Regione Lazio e ARPA Lazio)

 

Con riferimento al periodo 2006-2010, si rileva l’abbassamento della qualità dei corpi idrici superficiali, i quali passano da uno stato prevalentemente “sufficiente” (2006), a prevalentemente “scadente” (dal 2008). Lo stato peggiorativo dei corsi d’acqua superficiali risulta evidente anche dalla comparsa di sostanze pericolose con valori superiori ai limiti di accettabilità a partire dal 2008.

 

 

 Posizione dei punti di campionamento della rete di monitoraggio della qualità delle acque rispetto alla discarica di Albano 


Qualità dell’aria

 

L’ARPA Lazio effettua il monitoraggio della qualità dell’aria ai fini della valutazione  della distribuzione su tutto il territorio regionale della concentrazione al suolo delle principali sostanze inquinanti (biossido di zolfo, biossido di azoto, monossido di carbonio, benzene, PM10 e Ozono). L’attività di monitoraggio viene condotta impiegando in maniera coordinata e finalizzata alla descrizione dell’intera realtà regionale: misure in siti fissi (la tradizionale rete di monitoraggio della qualità dell’aria), misure con sistemi mobili, modelli di calcolo.

La rete di monitoraggio è attualmente costituita da 35 stazioni fisse.

Nei comuni di Albano Laziale, Ardea, Ariccia, e  Pomezia non sono presenti stazioni di monitoraggio. E’ presente una stazione di monitoraggio ad Aprilia e 17 stazioni di monitoraggio ubicate nel comune di Roma; si riportano nella tabella seguente i valori minimi, medi e massimi registrati nel  periodo 2006-2009 nelle stazioni del comune di Roma e nella centralina di Aprilia.

 

Dati qualità dell’aria - stazioni di monitoraggio di Roma

Inquinanti

Dato

Valore limite

Scala Valore

2006

2007

2008

2009

2010

Benzene – C6H6

media annua

[µg/m3]

5 µg/m3

Minimo

2,0

1,8

1,7

1,4

0,8

Medio

4,2

3,0

2,6

2,3

2,05

Massimo

5,8

4,3

3,4

3,3

3,3

Ossido di Carbonio - CO

media annua

[mg/m3]

(*)

Minimo

0,6

0,6

0,5

0,5

0,4

Medio

1,2

0,9

0,8

0,8

0,7

Massimo

1,7

1,3

1,2

1,2

1

numero superamenti

10 mg/m3

Media massima giornaliera calcolata su 8 ore

 

0,0

0,0

0,0

0,0

0,0

Biossido di Azoto - NO2

media annua

[µg/m3]

40 µg/m3

Minimo

20,0

20,0

19,0

17,0

25

Medio

68,3

59,8

51,9

54,4

48,8

Massimo

100,0

85,0

79,0

82,0

76

numero superamenti

200 µg/m3 da non superare più di 18 volte l’anno

Minimo

0,0

0,0

0,0

0,0

0,0

Medio

16,8

14,2

4,1

4,3

3,1

Massimo

54,0

44,0

11,0

24,0

21

Ozono - O3

Media Annua

(*)

Minimo

39,0

34,0

32,0

36,0

37,0

Medio

43,5

38,4

39,1

41,1

45,4

Massimo

52,0

47,0

51,0

56,0

61,0

Numero di superamenti

120 µg/m3Media su 8 ore massima giornaliera

Minimo

0,0

1,0

3,0

3,0

3,0

Medio

15,0

14,7

15,4

16,0

25,2

Massimo

36,0

25,0

36,0

34,0

49,0

Particolato atmosferico - PM10

media annua

[µg/m3]

40 µg/m3

Minimo

32,0

31,0

27,0

27,0

24,0

Medio

43,3

40,3

35,2

34,4

30,6

Massimo

49,0

48,0

41,0

40,0

37,0

numero superamenti

50 µg/m3 da non superare più di 35 volte l’anno

Minimo

44,0

33,0

19,0

12,0

0,0

Medio

87,5

78,4

48,8

41,5

18,4

Massimo

141,0

116,0

81,0

67,0

39,0

Ossidi di Zolfo - SO2

Media annua nel periodo 1 ottobre - 31 marzo [µg/m3]

20 µg/m3

Minimo

1,5

1,7

1,2

1,1

0,6

Medio

1,5

1,8

1,3

1,2

0,9

Massimo

1,5

1,8

1,4

1,3

1,3 

(fonte: ARPA Lazio)

(*) non è previsto dalla normativa

 

(fonte: ARPA Lazio)

 

 

Fattori di pressione

 

Le attività economiche, a seconda della tipologia e della dimensione, possono costituire un fattore di pressione ambientale.

Nel territorio dei Comuni di Albano Laziale, Aprilia, Ardea, Ariccia, Pomezia e Roma le attività economiche che vedono impegnate il maggior numero di addetti sono quelle di tipo immobiliari, noleggio, informatica, ricerca e servizi alle imprese (150.623 addetti che rappresentano circa il 17 % del totale). Le attività riguardanti l’impiego nelle pubbliche amministrazioni impegnano 123.126 addetti (circa il 14 % del totale).  

 


(fonte: ISTAT, Censimento industria e servizi 2001 - Classificazione delle attività economiche Ateco 2007)

 

Nell’area di studio sono presenti diversi impianti industriali   soggetti ad Autorizzazione Integrata Ambientale (ai sensi del D.lgs 152/2006 succ. mod e int). Si riporta di seguito la distribuzione degli impianti nei comuni.

 

Nel comune di Roma  sono presenti 16  impianti industriali   soggetti ad Autorizzazione Integrata Ambientale (ai sensi del D.lgs 152/2006 succ. mod e int) appartenenti alle seguenti categorie: 

  •   n.5 impianti - 2.6. Impianti per il trattamento di superficie di metalli e materie plastiche mediante processi elettrolitici o chimici qualora le vasche destinate al trattamento utilizzate abbiano un volume superiore a 30 m3
  •   n.2 impianti - 6.4: a) Macelli aventi una capacità di produzione di carcasse di oltre 50 tonnellate al giorno;
  •   n.2 impianti - 6.4: b) Trattamento e trasformazione destinati alla fabbricazione di prodotti alimentari a partire da: materie prime animali (diverse dal latte) con una capacità di produzione di prodotti finiti di oltre 75 tonnellate al giorno ovvero materie prime vegetali con una capacità di produzione di prodotti finiti di oltre 300 tonnellate al giorno (valore medio su base trimestrale);
  •   n.1 impianto - 1.1 Impianti di combustione con potenza termica di combustione di oltre 50 MW.
  •   n.1 impianto - 2.5.a    Impianti destinati a ricavare metalli grezzi non ferrosi da minerali, nonché concentrati o materie prime secondarie attraverso procedimenti metallurgici, chimici o elettrolitici; 4.1.g  Impianti chimici per la fabbricazione di prodotti chimici organici di base, quali composti organo metallici; 4.2.d Impianti chimici per la fabbricazione di prodotti chimici inorganici di base, sali, quali cloruro d’ammonio, clorato di potassio, carbonato di potassio, carbonato di sodio, perborato, nitrato d’argento
  •   n.1 impianto - 3.5. Impianti per la fabbricazione di prodotti ceramici mediante cottura, in particolare tegole, mattoni, mattoni refrattari, piastrelle, gres, porcellane, con una capacità di produzione di oltre 75 tonnellate al giorno e/o con una capacità di forno superiore a 4 m3 e con una densità di colata per forno superiore a 300 kg/m3
  •   n.1 impianto - 6.4: c) Trattamento e trasformazione del latte, con un quantitativo di latte ricevuto di oltre 200 tonnellate al giorno (valore medio su base annua).
  •   n.1 impianto - 5.3. Impianti per l'eliminazione dei rifiuti non pericolosi quali definiti nell'allegato 11 A della direttiva 75/442/Cee ai punti D 8, D 9 con capacità superiore a 50 tonnellate al giorno
  •   n.1 impianto - (punto 2 All. V D Lgs 59/2005) Centrali termiche ed altri impianti di combustione
  •   n.1 impianto - (punto 1 All. V D Lgs 59/2005) Raffinerie di petrolio greggio.

 

Nel comune di Aprilia  sono presenti 10  impianti industriali   soggetti ad Autorizzazione Integrata Ambientale (ai sensi del D.lgs 152/2006 succ. mod e int) appartenente alle seguenti categorie: 

 

  •   n.4  impianti - 4.5 Impianti che utilizzano un procedimento chimico o biologico per la fabbricazione di prodotti farmaceutici di base.
  •   n.1 impianto - 2.5. Impianti: b) di fusione e lega di metalli non ferrosi, compresi i prodotti di recupero (affinazione, formatura in fonderia), con una capacità di fusione superiore a 4 tonnellate al giorno per il piombo e il cadmio o a 20 tonnellate al giorno per tutti gli altri metalli.
  •   n.1 impianto - 6.7. Impianti per il trattamento di superficie di materie, oggetti o prodotti utilizzando solventi organici, in particolare per apprettare, stampare, spalmare, sgrassare, impermeabilizzare, incollare, verniciare, pulire o impregnare, con una capacità di consumo di solvente superiore a 150 kg all'ora o a 200 tonnellate all'anno.
  •   n.1 impianto - 6.4: b) Trattamento e trasformazione destinati alla fabbricazione di prodotti alimentari a partire da: materie prime animali (diverse dal latte) con una capacità di produzione di prodotti finiti di oltre 75 tonnellate al giorno ovvero materie prime vegetali con una capacità di produzione di prodotti finiti di oltre 300 tonnellate al giorno (valore medio su base trimestrale);
  •   n.1 impianto - 3.3. Impianti per la fabbricazione del vetro compresi quelli destinati alla produzione di fibre di vetro, con capacità di fusione di oltre 20 tonnellate al giorno.
  •   n.1 impianto - 5.3. Impianti per l'eliminazione dei rifiuti non pericolosi quali definiti nell'allegato 11 A della direttiva 75/442/Cee ai punti D 8, D 9 con capacità superiore a 50 tonnellate al giorno.
  •   n.1 impianto - (punto 2 All. V D Lgs 59/2005) Centrali termiche ed altri impianti di combustione.

 

Nel comune di Albano  sono presenti 2  impianti industriali   soggetti ad Autorizzazione Integrata Ambientale (ai sensi del D.lgs 152/2006 succ. mod e int) appartenente alle seguenti categorie: 

  •   n.2 impianti  - 2.6. Impianti per il trattamento di superficie di metalli e materie plastiche mediante processi elettrolitici o chimici qualora le vasche destinate al trattamento utilizzate abbiano un volume superiore a 30 m3

 

Nel comune di Ariccia  è presente 1  impianti industriali   soggetto ad Autorizzazione Integrata Ambientale (ai sensi del D.lgs 152/2006 succ. mod e int) appartenente alla seguente categoria: 

  •   n.1 impianto - 6.5. Impianti per l'eliminazione o il recupero di carcasse e di residui di animali con una capacità di trattamento di oltre 10 tonnellate al giorno.

 

Nel comune di Pomezia  sono presenti 2  impianti industriali   soggetti ad Autorizzazione Integrata Ambientale (ai sensi del D.lgs 152/2006 succ. mod e int) appartenente alle seguenti categorie: 

  •   n.1 impianto  - 4.1 Impianti chimici per la fabbricazione di prodotti chimici organici di base come:  k) tensioattivi e agenti di superficie.
  •   n.1 impianto  - 4.5 Impianti che utilizzano un procedimento chimico o biologico per la fabbricazione di prodotti farmaceutici di base.

 

Stima delle emissioni di inquinanti atmosferici 

 

Nell’ambito del piano di risanamento della qualità dell’aria (ottobre 2010) la Regione Lazio si è avvalsa di una articolata stima delle emissioni di sostanze inquinanti a livello comunale per le diverse tipologie di sorgenti (industria, traffico, ecc.).

Nella tabella successiva sono riportate le emissioni stimate a livello annuo (T/anno) per l’area di indagine e quelle relative all’intera provincia e regione al fine di consentire un agevole confronto relativo alla  “potenziale”  criticità dell’area.

 


 

 

 

Stima delle emissioni di inquinante per tutto il territorio relativamente al particolato fine (PM10)

 

Acque reflue urbane e industriali

 

La stima del carico inquinante delle acque reflue urbane dovuto alle sostanze biodegradabili prodotte dalle attività domestiche ed economiche nel 2008 è riportato nella tabella seguente. 

 


 

(fonte: Stime del carico inquinante delle acque reflue urbane, 2010, ISTAT)

 

 

Naturalmente il carico inquinante “potenziale” è poi soggetto in generale a sistemi di trattamento quali depuratori, depuratori industriali e altri sistemi in grado di ridurre l’impatto complessivo sul territorio.

 

Rifiuti

 

La produzione di rifiuti urbani può essere stimata utilizzando il  dato regionale 2007 di produzione pro capite di rifiuti urbani (604 kg/ab.*anno).

 


 

(Fonte: elaborazione dati ISTAT e Rapporto rifiuti 2008, ISPRA)

 

La raccolta differenziata della provincia di Roma è stata nel  2007 pari al 13,2%, mentre per la provincia di Latina è stata pari al 11,7 % (fonte: Rapporto rifiuti 2008, ISPRA).


Popolazione Residente

Fonte: Istat

Controlli e monitoraggi ambientali

L’impianto è soggetto ad Autorizzazione Integrata Ambientale (ai sensi del D.lgs 152/2006 succ. mod e int) che prevede diversi livelli  per le attività di controllo:

- autocontrolli, effettuati dal gestore in ottemperanza all'autorizzazione integrata, i cui esiti devono essere inviati all'autorità competente secondo le modalità e frequenze stabilite dall'autorizzazione stessa;

- controlli programmati, di competenza ISPRA - ARPA anch'essi da effettuare secondo quanto previsto e programmato dall'autorizzazione, precipuamente rivolti a verificare:

- il rispetto delle condizioni dell’autorizzazione integrata ambientale;

- la regolarità dei controlli a carico del gestore, con particolare riferimento alla regolarità delle misure e dei dispositivi di prevenzione dell'inquinamento nonché al rispetto dei valori limite di emissione;

- l'ottemperanza del gestore ai propri obblighi di comunicazione e informazione dell'autorità competente, anche con riferimento all'ipotesi di inconvenienti o incidenti in grado di influire in modo significativo sull'ambiente;

- controlli non programmati, derivanti da "ispezioni straordinarie" disposte discrezionalmente dall'autorità competente.

 

 

 

Modelli di valutazione della qualità dell'aria

Le emissioni in atmosfera dovute agli impianti di discarica hanno un impatto ambientale generalmente poco significativo la cui stima necessita di una specifica simulazione modellistica.

Nella figura seguente viene mostrata la distribuzione spaziale media annua di H2S (la sostanza tracciante considerata) ricostruita dal modello. In questa figura le varie porzioni di territorio interessate dai diversi livelli di concentrazione della sostanza tracciante sono chiaramente indicati con diverse colorazioni. Il livello più basso di concentrazione corrisponde all’1% della concentrazione media annua massima riscontrata sull’intero dominio di calcolo.

Alla luce di ciò, si può asserire che l’impianto considerato presenta un impatto sul territorio rappresentato dalla distribuzione di concentrazione mostrata in figura. L’estensione della zona influenzata dall’impianto, il gradiente di concentrazione al suo interno e l’estensione della porzione di territorio entro cui la concentrazione media annua risulta non inferiore all’1% del valore massimo può essere considerata l’impronta dell’impianto sulla qualità dell’aria locale.

Comuni

La discarica si trova in località Cecchina di Albano Laziale (RM).

Stato di salute popolazione residente

Analisi della mortalità e ospedalizzazione comunale

Risultati dell’analisi della mortalità*

Uomini

La mortalità per tutte le cause è sostanzialmente uguale alla mortalità della popolazione maschile del Lazio nello stesso periodo mentre si osserva un eccesso di mortalità per le malattie respiratorie, le malattie polmonari croniche e le malattie dell’apparato genito-urinario. Tali eccessi sono statisticamente significativi. Dall’analisi per cause tumorali si osserva una mortalità per tutti i tumori superiore all’atteso ed eccessi per il tumore della vescica e per i tumori del tessuto linfatico ed ematopoietico.

Si osserva una riduzione della mortalità per malattie dell’apparato digerente

Donne

Si osserva un eccesso della mortalità per tutte le cause. Le donne residenti nel comune di Albano muoiono di più delle donne residenti nel Lazio nello stesso periodo per malattie cardiovascolari, malattie ischemiche, malattie respiratorie e malattie dell’apparato genito-urinario. La mortalità per tumore è sostanzialmente uguale alla mortalità della popolazione di riferimento nello stesso periodo. Si osserva un eccesso per la mortalità per tumore dello stomaco e si osserva un difetto della mortalità per tumore della trachea, dei bronchi e del polmone.

Guarda la tabella a tutto schermo

Risultati dell’analisi dell’ospedalizzazione (persone ricoverate)*

Uomini

Si osserva un modesto eccesso, rispetto alla popolazione di riferimento, di persone ricoverate (tutte le cause). In particolare ci sono più persone ricoverate per diabete, malattie cardiovascolari, malattie respiratorie, Broncopneumopatia Cronico Ostruttiva, malattie dell’apparato digerente e di quello genito-urinario. Tali eccessi sono statisticamente significativi.

Donne

Si osserva un eccesso, rispetto alla popolazione di riferimento, di persone ricoverate (tutte le cause). In particolare ci sono più persone ricoverate per morbo di Parkinson, malattie cardiovascolari, malattie respiratorie, Broncopneumopatia Cronico Ostruttiva, malattie dell’apparato digerente e di quello genito-urinario e traumatrismi. Tali eccessi sono statisticamente significativi.

Si osserva una riduzione del ricorso alle cure ospedaliere per tumore in particolare per quello della mammella.

Guarda la tabella a tutto schermo

*Ricorso alle cure ospedaliere e mortalità, per il periodo 1998-2007, per diverse condizioni patologiche dei residenti nel comune. I dati relativi ai decessi derivano dal Sistema Informativo della Mortalità della Regione Lazio. I dati sulle persone ricoverate sono derivati dal Sistema Informativo Ospedaliero della Regione Lazio.


Risultati studio ERAS

Area in studio, impianto, popolazione esposta, fasce di distanza dall'impianto e impronta al suolo dell'inquinante tracciante

Stato di salute della popolazione esposta

Obiettivo dello studio è valutare l’associazione tra la residenza nei pressi delle nove discariche per lo smaltimento dei rifiuti urbani presenti nel Lazio e mortalità e morbosità per causa.

La coorte è composta da  242,409 residenti entro 5 Km dalle discariche, dei quali 5,187 (2%) abitavano entro 1 Km dal perimetro di una discarica e 21,475 entro 1-2 Km. Il 47.1% dei residenti entro 1 km era di basso livello socio-economico mentre tale percentuale era più bassa (24%) nel gruppo di riferimento (3-5 Km).

I confronti di mortalità interni alla coorte per valutare l’effetto distanza e concentrazione di H2S non hanno mostrato variazioni di rilievo se si fa eccezione di soli indizi emersi per il tumore del colon retto e dell’apparato urinario negli uomini e il tumore della vescica nelle donne. Effetti più marcati sono stati riscontrati per i ricoveri con, per gli uomini, livelli di ospedalizzazione più elevati per malattie del sistema circolatorio, malattie del sistema respiratorio e tumore della vescica. Per le donne si sono osservati livelli ospedalizzazione più elevati per tumore del pancreas, malattie del sistema circolatorio, malattie polmonari cronico ostruttive e malattie dell’apparato urinario. 

Lo studio di coloro che risiedono nei 5 Km dagli impianti di discarica del Lazio ha evidenziato un quadro di mortalità e morbosità relativamente sovrapponibile a quello regionale. Dalla analisi interna alla coorte, tuttavia, sono emerse diverse associazioni con la distanza o la concentrazione stimata di H2S non sempre univoche e consistenti. Tra queste, l’aumento della morbosità per malattie respiratorie è coerente con le indicazioni della letteratura scientifica e può avere un nesso di causalità con le esposizioni ambientali. 

Effetti sulla salute

La popolazione residente entro 5 km dalla discarica in studio mostra un quadro di mortalità generale sovrapponibile a quello della popolazione del Lazio. Tuttavia, è stata osservata una mortalità in eccesso per le malattie respiratorie e per la Bronco-Pneumopatia Cronico Ostruttiva tra gli uomini mentre si è osservato un complessivo difetto della mortalità per tumore tra le donne. Tali eccessi/difetti relativi nella mortalità per causa sono compatibili con la variabilità di questi fenomeni nei comuni dell’ambito regionale e possono avere origine diversa (modalità diagnostiche e di codifica della causa di morte, caratteristiche sociali, abitudini di vita, esposizioni lavorative). 

Lo studio non ha evidenziato la presenza di una associazione tra la distanza dall’impianto e la mortalità totale e causa specifica. La valutazione epidemiologica più complessiva è in corso e prevede l’esame dei ricoveri ospedalieri e delle caratteristiche dei nati per questo e per gli altri impianti del Lazio.