Risultati dello studio ERAS

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Impianto

Borgo Montello , Latina

Gestore dei bacini S1, S2 ed S3: Ecoambiente S.r.l.

Sede legale: Corso della Repubblica, 283 – 04100 Latina

Stabilimento: località “Borgo Montello” - Comune di Latina.

Gestore dei bacini S4, S5, S6 ed ex B2: Ind.Eco S.r.l.

Sede legale: Via Monfalcone, 23/a – 04010 Borgo Montello (Latina)

Stabilimento: località “Borgo Montello” - Comune di Latina.

Borgo Montello, Latina

Ambiente

Impianto

Discarica di Latina, Borgo Montello 

La discarica per rifiuti non pericolosi è localizzata nel comune di Latina (LT) in località Borgo Montello.
E’ gestita dalle società “Ecoambiente srl”  e “Ind.Eco. S.r.l”, il lotto della discarica gestito dalla Ecoambiente S.r.l. è attivo dal 2001 mentre quello gestito dalla “Ind.Eco. S.r.l” è attivo dal 1990.

Territorio

Territorio

L’area di studio si trova all’interno del territorio del comune di Latina.

La popolazione residente nel 2008 è pari a 116.320 abitanti.

 

(fonte: ISTAT “Stima del carico inquinante delle acque reflue urbane anno 2005-2008)

 

Il territorio presenta un basso grado di antropizzazione con una prevalenza di aree destinate ad uso agricolo e di aree naturali.


 

 (fonte: Carta Uso del Suolo Regione Lazio, 2003)

Le attività economiche presenti coinvolgono complessivamente 40.000  addetti.

(fonte: ISTAT, Censimento industria e servizi 2001 - Classificazione delle attività economiche Ateco 2007)

 

Le principali infrastrutture di trasporto sono rappresentate dalla via Pontina (SS 148), dalla Via Appia (SS 7), dalla linea ferroviaria Roma-Napoli, e dalle strade provinciali del Crocefisso e di Santa Maria. 

 

Considerando i corpi idrici di riferimento definiti dalla Regione Lazio ai fini della tutela delle acque, nell’area sono presenti il Fiume Astura appartenente all’omonimo bacino idrografico, il Canale Botte e il Canale Linea Pio appartenenti al bacino idrografico del Badino, Il Canale Acque Alte e il Fosso Spaccasassi appartenenti al bacino idrografico del Moscarello, il bacino Ninfa Sisto e il Canale Acque Medie appartenenti al bacino idrografico del Rio Martino.

 

(fonte: Regione Lazio)

 

 

Sono presenti aree naturali sottoposte a vincoli di tutela. 

 


 

(fonte: Regione Lazio)

 

(fonte: Regione Lazio)

 

 

Stato dell'ambiente e fattori di pressione

Qualità delle acque

La Regione Lazio dispone di una rete di monitoraggio della qualità delle acque superficiali (fiumi, laghi e marino-costiere) e sotterranee (acque di falda) su cui si articola il programma annuale di monitoraggio realizzato dall’ARPA Lazio. Tale programma consente di valutare lo stato e l’evoluzione della qualità delle acque e costituisce un supporto alla pianificazione di interventi di mitigazione e risanamento.

 

In questo senso un quadro complessivo può essere delineato sulla base dei risultati di tutta la rete di monitoraggio nei diversi anni. Per una lettura correlata allo specifico territorio si riporta lo stato di qualità delle acque delle stazioni di misura presenti nell’area.

 

All’interno dell’area, oggetto dello studio, sono presenti 9 stazioni di monitoraggio dei fiumi e 2 stazioni di monitoraggio per le acque di transizione (laghi costieri).

 

Il monitoraggio è finalizzato alla caratterizzazione dello stato ecologico e del grado di compromissione degli acquiferi dovuto alla presenza di sostanze chimiche “pericolose”. L’elaborazione dei risultati analitici consente di classificare le acque secondo le seguenti diverse categorie corrispondenti a una qualità decrescente.

 

Fiumi (stato ecologico)

 

 

 

Acque di transizione 

 

 

 

Rappresentazione cromatica delle acque con presenza di sostanze pericolose


La presenza di sostanze pericolose in concentrazioni superiori ai valori limite fissati nella Tabella 2 dell’Allegato 5, parte quarta, del D. Lgs. 152/06 viene rappresentata cromaticamente con le seguenti modalità.

 

 

 

Per ogni stazione di monitoraggio, nella tabella successiva, sono riportati gli indici di qualità ambientale secondo la definizione generale prevista per le acque superficiali e sotterranee.

 

 

Fiumi

 

(fonte: Regione Lazio e ARPA Lazio)

 

 

Con riferimento al periodo 2006-2008, si rileva una pessima qualità dei corpi idrici superficiali; il monitoraggio del fiume Astura evidenzia la presenza di sostanze pericolose con valori superiori ai limiti di accettabilità dal 2006 al 2008.  

 

(fonte: Regione Lazio e ARPA Lazio)

 

 

Negli anni 2009 e 2010 la qualità dei corpi idrici è in leggero miglioramento ma restano ancora 4 punti di campionamento che hanno un “pessimo” stato ecologico. Nell’anno 2010 nessun corpo idrico evidenzia la presenza di sostanze pericolose con valori superiori ai limiti di accettabilità.  

 

 

Acque di transizione

 

Nella tabella successiva si mette in evidenza il passaggio della qualità delle acque di transizione da “buono” (2006) a “pessimo” (2009-2010).

 

(fonte: Regione Lazio e ARPA Lazio)

 

Qualità dell’aria 

L’ARPA Lazio effettua il monitoraggio della qualità dell’aria ai fini della valutazione  della distribuzione su tutto il territorio regionale della concentrazione al suolo delle principali sostanze inquinanti (biossido di zolfo, biossido di azoto, monossido di carbonio, benzene, PM10 e Ozono). L’attività di monitoraggio viene condotta impiegando in maniera coordinata e finalizzata alla descrizione dell’intera realtà regionale: misure in siti fissi (la tradizionale rete di monitoraggio della qualità dell’aria), misure con sistemi mobili, modelli di calcolo.

La rete di monitoraggio è attualmente costituita da 35 stazioni fisse.

Nel comune di Latina sono presenti tre stazioni di monitoraggio ubicate rispettivamente: a Latina Scalo, Via Romagnoli e Via Tasso, che nel periodo 2008-2009 hanno registrato sempre valori inferiori ai limiti previsti dalla normativa tranne. 

 

(fonte: ARPA Lazio)


(*) non è previsto dalla normativa

 

Fattori di pressione 

Le attività economiche, a seconda della tipologia e della dimensione, possono costituire un fattore di pressione ambientale.

Nel territorio del Comune di Latina le attività economiche che vedono impegnate il maggior numero di addetti sono quelle Manifatturiere (8.130 addetti che rappresentano circa il 21 % del totale). Le attività di tipo commerciale impegnano 7.531 addetti (circa il 19 % del totale).  

 

(fonte: ISTAT, Censimento industria e servizi 2001 - Classificazione delle attività economiche Ateco 2007)

 

Gli impianti industriali presenti nell’area soggetti ad Autorizzazione Integrata Ambientale (ai sensi del D.lgs. 59/2005 e succ. mod. e int.) sono quattro e appartengono alle seguenti categorie:

  •   (4.4) Impianti chimici per la fabbricazione di prodotti di base fitosanitari e di biocidi;
  •   (6.5) Impianti per l'eliminazione o il recupero di carcasse e di residui di animali con una capacità di trattamento di oltre 10 tonnellate al giorno.
  •   (2.3) Impianti destinati alla trasformazione di metalli ferrosi mediante: c) applicazione di strati protettivi di metallo fuso con una capacità di trattamento superiore a 2 tonnellate di acciaio grezzo all'ora.
  •   (2.6) Impianti per il trattamento di superficie di metalli e materie plastiche mediante processi elettrolitici o chimici qualora le vasche destinate al trattamento utilizzate abbiano un volume superiore a 30 m3

Nel comune di Latina è presente uno stabilimento industriale classificato a rischio di incidente rilevante (art.8 D.lgs 334/99 succ. mod. e int.).

 

Stima delle emissioni di inquinanti atmosferici 

 

Nell’ambito del piano di risanamento della qualità dell’aria (ottobre 2010) la Regione Lazio si è avvalsa di una articolata stima delle emissioni di sostanze inquinanti a livello comunale per le diverse tipologie di sorgenti (industria, traffico, ecc.).

Nella tabella successiva sono riportate le emissioni stimate a livello annuo (T/anno) per l’area di indagine e quelle relative all’intera provincia e regione al fine di consentire un agevole confronto relativo alla  “potenziale”  criticità dell’area.

 


 

 

Stima delle emissioni di inquinante per tutto il territorio relativamente al particolato fine (PM10)


 

Acque reflue urbane e industriali

 

La stima del carico inquinante delle acque reflue urbane dovuto alle sostanze biodegradabili prodotte dalle attività domestiche ed economiche nel 2008 è riportato nella tabella seguente. 

 

(fonte: Stime del carico inquinante delle acque reflue urbane, 2010, ISTAT)

 

Naturalmente il carico inquinante “potenziale” è poi soggetto in generale a sistemi di trattamento quali depuratori, depuratori industriali e altri sistemi in grado di ridurre l’impatto complessivo sul territorio.

 

Rifiuti

 

La produzione di rifiuti urbani può essere stimata utilizzando il  dato regionale 2007 di produzione pro capite di rifiuti urbani (604 kg/ab.*anno).

 

(Fonte: elaborazione dati ISTAT e Rapporto rifiuti 2008, ISPRA)

 

La raccolta differenziata della provincia di Latina è stata nel  2007 pari al 11,7 % (fonte: Rapporto rifiuti 2008, ISPRA).


Popolazione Residente

Fonte: Istat

Controlli e monitoraggi ambientali

L’impianto è autorizzato sulla base del D.lgs 59/2005 succ. mod e int. (“Attuazione integrale della direttiva 96/61/CE relativa alla prevenzione e riduzione integrate dell'inquinamento) che prevede diversi livelli  per le attività di controllo:

- autocontrolli, effettuati dal gestore in ottemperanza all'autorizzazione integrata, i cui esiti devono essere inviati all'autorità competente secondo le modalità e frequenze stabilite dall'autorizzazione stessa;

- controlli programmati, di competenza ISPRA - ARPA anch'essi da effettuare secondo quanto previsto e programmato dall'autorizzazione, precipuamente rivolti a verificare:

- il rispetto delle condizioni dell’autorizzazione integrata ambientale;

- la regolarità dei controlli a carico del gestore, con particolare riferimento alla regolarità delle misure e dei dispositivi di prevenzione dell'inquinamento nonché al rispetto dei valori limite di emissione;

- l'ottemperanza del gestore ai propri obblighi di comunicazione e informazione dell'autorità competente, anche con riferimento all'ipotesi di inconvenienti o incidenti in grado di influire in modo significativo sull'ambiente;

- controlli occasionali, derivanti da "ispezioni straordinarie" disposte discrezionalmente dall'autorità competente.

Modelli di valutazione della qualità dell'aria

Le emissioni in atmosfera dovute agli impianti di discarica hanno un impatto ambientale generalmente poco significativo la cui stima necessita di una specifica simulazione modellistica.

Nella figura seguente viene mostrata la distribuzione spaziale media annua di H2S (la sostanza tracciante considerata) ricostruita dal modello. In questa figura le varie porzioni di territorio interessate dai diversi livelli di concentrazione della sostanza tracciante sono chiaramente indicati con diverse colorazioni. Il livello più basso di concentrazione corrisponde all’1% della concentrazione media annua massima riscontrata sull’intero dominio di calcolo. 

Alla luce di ciò, si può asserire che l’impianto considerato presenta un impatto sul territorio rappresentato dalla distribuzione di concentrazione mostrata in figura. L’estensione della zona influenzata dall’impianto, il gradiente di concentrazione al suo interno e l’estensione della porzione di territorio entro cui la concentrazione media annua risulta non inferiore all’1% del valore massimo può essere considerata l’impronta dell’impianto sulla qualità dell’aria locale.

L’impronta (footprint) degli impianti di trattamento rifiuti

Comuni

L'impianto è situato nel comune di Latina.

Risultati studio ERAS

 

Area in studio, impianto, popolazione esposta, fasce di distanza dall'impianto e impronta al suolo dell'inquinante tracciante

 

 

Stato di salute della popolazione esposta

Obiettivo dello studio è valutare l’associazione tra la residenza nei pressi delle nove discariche per lo smaltimento dei rifiuti urbani presenti nel Lazio e mortalità e morbosità per causa.

La coorte è composta da  242,409 residenti entro 5 Km dalle discariche, dei quali 5,187 (2%) abitavano entro 1 Km dal perimetro di una discarica e 21,475 entro 1-2 Km. Il 47.1% dei residenti entro 1 km era di basso livello socio-economico mentre tale percentuale era più bassa (24%) nel gruppo di riferimento (3-5 Km).

I confronti di mortalità interni alla coorte per valutare l’effetto distanza e concentrazione di H2S non hanno mostrato variazioni di rilievo se si fa eccezione di soli indizi emersi per il tumore del colon retto e dell’apparato urinario negli uomini e il tumore della vescica nelle donne. Effetti più marcati sono stati riscontrati per i ricoveri con, per gli uomini, livelli di ospedalizzazione più elevati per malattie del sistema circolatorio, malattie del sistema respiratorio e tumore della vescica. Per le donne si sono osservati livelli ospedalizzazione più elevati per tumore del pancreas, malattie del sistema circolatorio, malattie polmonari cronico ostruttive e malattie dell’apparato urinario. 

Lo studio di coloro che risiedono nei 5 Km dagli impianti di discarica del Lazio ha evidenziato un quadro di mortalità e morbosità relativamente sovrapponibile a quello regionale. Dalla analisi interna alla coorte, tuttavia, sono emerse diverse associazioni con la distanza o la concentrazione stimata di H2S non sempre univoche e consistenti. Tra queste, l’aumento della morbosità per malattie respiratorie è coerente con le indicazioni della letteratura scientifica e può avere un nesso di causalità con le esposizioni ambientali. 

Effetti sulla salute

Informazioni non ancora disponibili